2013

28.10.1979 – 28.10.2013 – Vincenzo vive

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Da quel tragico 28 ottobre del 1979 sono passati ormai più di trent’anni. Una vita direbbe qualcuno. Per Gabriele Paparelli e la sua famiglia però, il dolore è lo stesso e identico provato 34 anni fa, il giorno in cui papà Vincenzo, seduto sugli spalti assieme a sua moglie per assistere al derby Roma-Lazio, fu centrato in pieno volto e ucciso da un razzo di segnalazione partito dalla curva giallorossa. Il responsabile dopo quattordici mesi di latitanza decise poi di consegnarsi alla giustizia e scontò la ‘bellezza’ di 6 anni di carcere per omicidio preterintenzionale. Quando Vincenzo Paparelli fu strappato alla vita aveva soltanto 33 anni e una vita davanti. La sua unica ‘colpa’ fu quella di essere allo stadio a seguire la sua squadra, la Lazio.

La vita della famiglia Paparelli dal giorno di quella tragedia non è stata più la stessa. Oltre alla perdita di un familiare, infatti, i parenti di Vincenzo, hanno dovuto fare i conti a più riprese con individui che neanche davanti alla morte sconfessano la loro natura di infami. Il nome di Paparelli è stato ciclicamente tirato in ballo con scritte e cori che nel corso degli anni hanno infangato la sua memoria. Gli ultimi episodi risalgono al post 26 maggio, quando ad un manipolo di scellerati romanisti, colpiti nell’orgoglio dopo la sconfitta nella partita della vita, non è rimasto altro che imbrattare i muri della Capitale tirando in ballo il nome di Paparelli per sfogare la propria frustrazione. Fortunatamente in soccorso di Gabriele Paparelli c’è un gruppo di ‘angeli’, come lui stesso li ha definiti, che ogni qualvolta viene segnalata una scritta infamante provvede a rimuoverla (rischiando anche sanzioni). Ma tutto ciò evidentemente non basta.

La giornata in cui ricorre il 34° anniversario della scomparsa di Paparelli è un’occasione troppo ghiotta, ed ecco che stanotte sul muro di cinta del cimitero monumentale del Verano appare un’altra scritta firmata ASR: “28/10/1979 – 28/10/2013 il tram del laziale è 28… Sparato. 10 – 100 – 1000 Paparelli”. Clap, clap. Complimenti: il campionato dell’infamia è tutto vostro. É proprio il caso di dirlo, primi in classifica, ultimi nella vita.

A Gabriele Paparelli e a tutta la sua famiglia un grande abbraccio da tutta la redazione di LazioNews24.com

– VINCENZO VIVE –

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