2013
Conferenza, Petkovic: “Dobbiamo ritrovare la concentazione. Ho fiducia nei miei uomini”
Alla vigilia della sfida contro il ChievoVerona di domani pomeriggio, l’allenatore della Lazio Vladimir Petkovic, ha parlato in conferenza stampa dal Centro sportivo di Formello. Ecco le risposte del mister alle domande dei giornalisti:
Adesso che è finito il mercato possiamo fare un bilancio, è soddisfatto? rimane obiettivo champions?
“Cambia poco, non è il momento di parlarne, non è opportuno fare commenti, sono stufo di queste cose, è già stato detto tanto. Mi concentro sulla mia squadra e sull’obiettivo di ritrovare una Lazio che gioca bene e fa di tutto per vincere”.
Le assenze degli infortunati e degli squalficati cambieranno il vostro modo di giocare?
“il modulo è irrilevante, è importante come interpretano la partita i giocatori. Dobbiamo trovare ritmo per non perdere la partita, vincere e dar vita a una striscia positiva”.
L’entusiasmo per la vittoria della Coppa italia è svanito?
“Meglio così torniamo con i piedi per terra. iniziamo da meno uno e dimostriamo il nostro valore. ora giochiamoci le nostre carte”.
In che condizioni sono Gonzalez e Biglia?
“Per Biglia valutiamo, se non si allena oggi non viene convocato. Non voglio rischiare di perderlo per più partite per un problema banale. Gonzalez è stanco e non al massimo della forma, ma è normale quando si torna da un viaggio lungo. Loro sono abituati e anche noi, non cerchiamo scuse”.
Che impressione le ha fatto Berisha?
“Ho visto poco, soltanto due tre partitelle, è un ragazzo di carattere, valore e ha un grande fisico. Sicuramente è il portiere per il futuro, per ora però darà supporto a Marchetti che è il nostro numero uno. Sono sicuro che saranno una grande coppia, insieme anche a Strakosha che è molto giovane. Quando potrà giocare farà bene ne sono sicuro”.
Le condizioni di Felipe Anderson?
“Per lui vale più o meno lo stesso discorso di Biglia. Però devo parlare con lui capire quanto si sente pronto: la caviglia da certi dolori che devono essere sopportati soprattutto mentalmente. non sforziamo oltre se non è necessario”.
Quindi potrebbe essere il turno di Keita?
“Keita sta migliorando molto, acquisendo il supporto dei compagni; è importantissimo che lui continui a lavorare e a sviluppare certe abitudini. Domani o in futuro potrebbe avere la sua occasione”.
Mister cos’è cambiato rispetto a un anno fa?
“Sicuramente io non sono cambiato, non vedo una lazio zoppicante, negatività e disfattismo attorno a noi cerchiamo di trasformarli in uno stimolo positivo all’interno del gruppo tifosi devono rimanere tranquilli e fiduciosi, noi ci mettiamo in discussione, siamo i primi ma per ora è tutto ok
Ha cambiato modulo rispetto anno scorso…
“Cambiano gli interpreti e l’interpretazione del gioco, cambiando non vedo così tanta differenza, però si parla se un Candreva parte esterno e finisce interno, a mio avviso cambia poco. L’anno scorso Mauri e Candreva si scambiavano in continuazione e nessuno diceva niente. I gol subiti non dipendono dal cambio di modulo ma da errori individuali, banali di concentrazione, che dobbiamo ritrovare per gli interi 90 minuti. Contro le grandi squadre come la Juve ogni piccolo errore si paga e per noi è stato così. Nonostante 17 tiri in porta non siamo riusciti a vincere, abbiamo pagato caro certe nostre ingenuità ma dobbiamo ritrovare la Lazio che sa soffrire e proporre il suo gioco e al tempo stesso si diverte”.
Candreva è stato schierato in una nuova posizione più offensiva: domani ancora così o sulla fascia?
“Anche in nazionale ha un raggio d’azione molto offensivo. A me piacciono i giocatori che non danno punti di riferimento, si scambiano, penso parlando di Candreva che ha dimostrato di svariare su tutto il fronte offensivo con qualità”.
Col Chievo che partita si aspetta?
“Sarà una partita tosta, lottiamo contro una tradizione negativa, 90 minuti su un rilancio abbiamo preso gol, dobbiamo metterli in difficoltà ma avere grande attenzione difensiva, soprattutto sulle loro ripartenze. Dobbiamo essere sempre concentrati al 100% credo nei miei uomini a disposizione”.
Giorni fa parlava di rebus da risolvere. Sono stati risolti?
“Il rebus principale era nella testa dei miei giocatori. Ho cercato in due settimane di curare l’aspetto psicologico: la determinazione, la comunicazione che ci sono mancate, tradurle dallo spogliatoio sul campo, per 90 minuti essere sempre positivi e propositivi dare sempre di più e concedere sempre meno”.
Qual’è la percentuale di forma attuale della squadra? Avete margini di crescita e dove?
“In tutti i reparti, soprattutto grazie ai nuovi innesti che possono dare una mano e hanno aumentato la capacità di cambiare ritmi di gioco, magari di rallentare, fare possesso palla. Non siamo al massimo ma direi 80-90%”.