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Scudetto 1915, avv. Mignogna: «La nostra pazienza ha un limite: vi spiego come agiremo»
L’avv. Mignogna è tornato a parlare della situazione sulla rivendicazione dello Scudetto 1915 in favore della Lazio
L’avv Gian Luca Mignogna, intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia, ha fatto il punto della situazione sulla rivendicazione – da parte della Lazio – dello Scudetto del 1915: «Momento di difficoltà? Recentemente non sono emersi sviluppi importanti e siamo preoccupati per due motivi. Il primo è legato alla governance che fatica a formarsi nelle leghe professionistiche. Proprio ieri è stata commissariata la Lega di Serie B, come peraltro era già accaduto per quella di A. Quest’ultima per quanto se n’è saputo la settimana prossima potrebbe essere oggetto di un accordo, anche se non è una eventualità così certa. Una decisione così importante come quella sull’ex aequo dello Scudetto 1915 non può essere presa con un quadro così confuso. Il secondo motivo di preoccupazione è che in caso di formazione di una nuova governance, questa potrebbe a priori nutrire ostracismo nei confronti dell’iniziativa. Il contesto federale è variato rispetto allo scorso anno e da tempo non arrivano più segnali dalla FIGC».
TIFOSI – «L’unione di intenti tra i tifosi della Lazio può smuovere la Federazione, sono convinto che salvo qualche caso raro isolato c’è un grosso interesse comune. Tutti i laziali hanno capito e compreso l’importanza e la nobiltà di questa iniziativa, tuttavia preoccupa anche l’unione degli anti-laziali che ogni tanto sollevano obiezioni di natura pretestuosa. Bisogna trovare al più presto uno sbocco, una soluzione. In questi giorni ho pensato parecchio alle prossime mosse da effettuare. La prima idea che mi è venuta in mente è stata quella di presentare un’istanza in Federazione ex articolo 26 dello Statuto Federale per capire come stanno le cose, potrei muovermi in tal senso già nei prossimi giorni perché dalla FIGC deve necessariamente arrivare un segnale».
FUTURO – «Se continueranno questi problemi di governance o subentrerà una nuova governance poco propensa a renderci giustizia, ovvero non ci dovesse essere un’adeguata risposta all’istanza, allora il sit-in per sostenere le ragioni biancazzurre diverrebbe inevitabile. Per dimostrare pacificamente e civilmente, ma con estrema fermezza, che siamo tutti uniti nel sostenere la rivendicazione questo scudetto. L’ex aequo sarebbe una rivisitazione di alto valore storico ed etico per il calcio italiano e per la Lazio».
PRECEDENZA – «Lo dico io, lo diciamo tutti e lo dice soprattutto la Commissione: la Lazio era ancor più avanti rispetto al Genoa nel percorso verso la vittoria finale di quel campionato, come chiaramente risulta dalla relazione dei cinque saggi e dai documenti che abbiamo rinvenuto. Personalmente non sono contrario in linea di principio al fatto che la Federazione analizzi anche altri casi simili al nostro, ma credo che noi meritiamo la precedenza assoluta perché abbiamo già percorso tutto l’iter procedurale e perché lo Scudetto del 1915 è legato ad un evento nefasto come la Prima Guerra Mondiale, a differenza degli altri casi in cui si discute esclusivamente di questioni concernenti esiti sportivi. Sarebbe inconcepibile che il fascicolo della Lazio finisse nello stesso faldone delle altre contestazioni».
SIT-IN – «La nostra pazienza comunque ha un limite, come ho accennato poc’anzi a breve presenterò un’istanza per capire che aria tira, se non dovessero arrivare riscontri concreti l’ipotesi del sit-in prenderà seriamente corpo».