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De Martino: «Trovano sempre il modo di penalizzarci, ma la Lazio è una famiglia»
Dall’arbitraggio, all’allenamento a porte aperte: De Martino ha affrontato diversi argomenti e non ha risparmiato una frecciatina alla Roma
Un cammino perfetto fino al derby. La Lazio in campionato stava tenendo il passo delle prime quattro, dal match contro la Roma però è iniziato il lento declino. Diverse scelte arbitrali errate hanno tagliato le gambe ai ragazzi di Simone Inzaghi, che ieri sera nel secondo tempo contro il Torino hanno smarrito la concentrazione. Ai microfoni della radio ufficiale Stefano De Martino, responsabile della comunicazione, ha così commentato quanto successo: «Era impossibile non poter dire tutto quello che c’era da dire. Vorremmo solo fare un campionato regolare e non condizionato da fattori esterni. La squadra è stata allestita con sacrifici, il gruppo è fantastico e unito. Inzaghi? Non l’ho mai visto così: non solo perché è l’allenatore della Lazio, ma perché è un uomo innamorato del calcio ed ha sofferto e soffre una situazione come quella di ieri. E’ un uomo che è sempre stato pacato, mai sopra le righe che non ha mai cercato alibi. Anche con la Fiorentina avremmo avuto due punti in più se non ci fosse stata quella decisione dubbio. Con la Roma abbiamo perso per colpa nostra, ma anche lì stiamo ancora cercando i palloni scomparsi. Fanno sorridere le loro lamentele a Verona». Un arbitraggio che penalizza tutto l’ambiente bianoceleste, De Martino continua: «Spero di non dover tornare su questioni del genere, ma che ci sia un campionato più tranquillo. Mi dispiace per la gente, per i tifosi, per coloro che ieri urlavano dagli spalti. E’ comprensibile, soprattutto per quello che abbiamo visto: tutti ci aspettavamo il rigore, come fu dato l’anno scorso a Parolo dallo stesso Giacomelli. Stessa cosa per Immobile, visto che Burdisso è andato contro Ciro, mentre quest’ultimo è andato avanti con il petto. Cosa che Burdisso stesso ha confermato». Un commento poi sulla VAR: «Sono favorevole, la tecnologia è d’aiuto per limitare l’errore dell’uomo ma va utilizzata con delle regole certe. Sappiamo che interviene per un fatto certo quando all’arbitro sfugge. Aiutarlo a vedere qualcosa che in diretta non è riuscito a vedere. Nel caso di ieri, se la VAR contatta l’arbitro per avvertirlo della presunta testata di Immobile, deve avvisarlo anche del fallo di mano di Iago Falque. Se poi lui ha deciso diversamente, ossia si è preso la responsabilità, ha sbagliato due volte, perché è palese a tutto il mondo che il braccio era largo ed è rigore. Mancavano 50 minuti ed ha condizionato la partita, mettendola in salita. Non ci sono giustificazioni. Klose a Napoli ammise di averla toccata di mano ad esempio, quindi neanche con l’ammissione di Burdisso l’arbitro è tornato indietro nella sua scelta». Una comunicazione poi per i tifosi: «Alle 17 apriremo i cancelli per i tifosi, così che possano sostenere la squadra. Ce lo avete chiesto, dobbiamo stare vicini, tutti insieme. Siamo una famiglia, quindi è giusto dare questa possibilità. Mi sono arrivati tanti messaggi privati, tutti indignati da quanto successo Ci troviamo però penalizzati da queste decisioni, da questi errori. Noi dobbiamo sempre vincere due volte sul campo, sulla comunicazione, sulle iniziative, sullo stadio, perché ogni volta c’è sempre il motivo per darci contro e mai a favore».