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Luis Alberto, l’agente: «Patric decisivo per il suo arrivo alla Lazio. Rinnovo? Possibile se…»

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Una stagione da protagonista è una carriera da predestinato: questo è Luis Alberto. Il procuratore dello spagnolo ha rilasciato una lunga intervista

Per i tifosi della Lazio è diventato il Mago, ma per gli amici è semplicemte Luis. Una storia tutta da scrivere quella di Luis Alberto: dal possibile addio alla conquista della Capitale. Il procuratore dello spagnolo, Alvaro Torres, racconta la storia del suo assistito: «Luis arriva da una famiglia umile di San José del Valle (Cadiz) che dista un’ora da Siviglia – ha dichiarato ai microfoni di gianluca dimarzio.com -. Ha lasciato casa molto giovane, e con sacrificio ha inseguito il suo sogno. Ha lavorato molto, fin da piccolo, per diventare un calciatore professionista. In mezzo a quel gruppone di piccolini lui eccelleva, faceva sempre la differenza, risolveva le partite anche se Luis preferisce regalare assist piuttosto che far gol… questo ti fa capire la sua generosità. Ci siamo conosciuti a Siviglia, quando lui aveva 16 anni. Poi con il tempo e la fiducia reciproca abbiamo creato questo legame professionale. Luis è un tipo allegro, sorride sempre, fa mille battute. Attentissimo ai dettagli. Adora la famiglia e ama (alla follia) sua moglie Patricia che ha inciso tantissimo nella sua carriera di calciatore perché gli ha garantito la giusta stabilità. Patricia è stata molto importante, soprattutto quando le cose non giravano per il verso giusto. E’ molto legato ai suoi amici, li invita spesso a casa anche per vedersi le partite tutti insieme, perché senza pallone non ci riesce proprio a stare. Un’altra grande passione è il padel! Adora il carnevale di Cadice, che è molto famoso in Spagna. E se deve allenarsi oppure giocare qualche partita, non vuole comunque perderselo e lo segue dalla tv digitale o il computer. Ah, Luis è anche molto fissato con l’abbigliamento, il vestirsi bene alla moda».

STAGIONE TOP – «Luis è un giocatore top e sta facendo una stagione magnifica. Quanto vale? Vale quello che il mercato ritiene che valga ma soprattutto quello che chiede Lotito! Luis non pensa al mercato, né al suo prezzo. Sta bene alla Lazio dove è felicissimo e spera di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato insieme ai suoi compagni: entrare in Champions, provare a vincere l’Europa League. E’ un ragazzo ambizioso. Si sente finalmente importante e chissà, magari possa rimanere alla Lazio ancora per tanti anni! E’ possibile che molto presto ci incontriamo con il club per analizzare un rinnovo di contratto. Il club è contento di lui e lui del club».

CAPITOLO LAZIO – «Ricordo che fu un’estate molto intensa, Luis stava per lasciare il Liverpool e avevamo molte offerte sul tavolo. Una delle prime squadre con cui abbiamo parlato è stata proprio la Lazio. I contatti con Tare erano costanti, il direttore conosceva molto bene Luis Alberto sin dai tempi del Barça B e di Siviglia. Quando lui e Simone Inzaghi si sono convinti di affondare il colpo noi abbiamo avvisato il ragazzo che, in quel momento, aveva anche un’altra offerta che lo stava facendo vacillare: quella del Siviglia di Monchi. Siviglia e Liverpool però non trovarono l’intesa economica e la Lazio rilanciò con forza raggiungendo un accordo col club inglese. La proposta che la Lazio fece a Luis era altrettanto interessante, ricordo che il ragazzo era fortemente affascinato dall’idea di lottare per l’Europa con la Lazio e di vivere in una città come Roma. Prima di decidere definitivamente, però, Luis parlò con Patric che conosceva dai tempi del Barça: gli disse che la Lazio era un ottimo club. E così si arrivò alla firma. Il tempo ci ha dato ragione».

LIVERPOOL E MONDIALE – «Il Liverpool si innamorò del modo in cui giocava nel Barça B dove Luis davvero non saltava una partita, segnava (12 gol) e regalava una serie infinita di assist. Il Liverpool decise di investire tanto, ben 8 milioni di euro al Siviglia che era il proprietario del cartellino. Poi a Liverpool non fu affatto facile, soprattutto dal punto di vista della continuità: giocò appena 10 partite… non era felice. Voleva sentirsi più importante. E’ da tantissimo tempo che insegue il sogno della Nazionale e finalmente, quest’anno, ce l’ha fatta, debuttando. Il suo obiettivo è andare al Mondiale e ora come ora sta giocando a un livello impressionante, è un giocatore che qualsiasi allenatore vorrebbe avere a disposizione perché è decisivo, influente, arriva con facilità davanti alla porta, ha una grande visione di gioco e assiste facilmente i compagni. Secondo me ha tutto per stare in Nazionale e confidiamo moltissimo che vada al Mondiale!».

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