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Editoriale

Un numero, tanti significati: 100 e…oltre, Sergej sei tu l’oro della Lazio

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L’analisi di Lazio-Chievo, partita terminata con il risultato di 5-1 per i ragazzi di Inzaghi, grazie alla doppietta di Milinkovic e ai gol di Luis Alberto, Bastos e Nani

Allungo Champions. Tre punti e cinque gol nella giornata dello scontro diretto tra le due rivali. Arriva un pareggio in serata che mette la ciliegina sulla torta al successo del pomeriggio. La Lazio è la migliore delle tre e adesso a dirlo è anche la classifica. Una partita in meno, con un Immobile in meno. Era destino che Ciro con l’Udinese non dovesse scendere in campo e così sarà. Ha stretto i denti nel primo tempo di ieri, regalando battiti accelerati ai cuori dei suoi tifosi. Non dovrebbe essere nulla di grave, ma comunque tra due giorni non ci sarà. Nell’emergenza più totale Inzaghi riscopre Nani, che nel rapporto tra gol segnati e assist fatti nei minuti giocati ha pochi rivali in Europa. Il portoghese si contenderà una maglia da titolare con Felipe Anderson. Un po’ più staccato Caicedo, ancora infortunato e destinato ad andare al massimo in panchina mercoledì.  La notizia però è un’altra: Immobile si ferma e la Lazio accelera. Un paradosso e un dato di fatto a cui si stentava a credere fino a poco tempo fa.

BRIVIDI CONTINUI – Nelle ultime giornate era tornata a splendere la difesa, ma ieri c’è stato qualche passo indietro. Sempre il migliore per distacco il direttore d’orchestra de Vrij, mentre i suoi due compagni di reparto fanno molta fatica. Cali di concentrazione improvvisi per Bastos e Wallace, sempre precisi e puntuali in marcatura, ma pericolosi con la palla tra i piedi. Gravi gli errori dell’angolano in occasione del gol e del rigore poi tolto, così come la leggerezza del brasiliano ad inizio ripresa che spiana la strada a Stepinski. Brividi a ripetizione tolti e trasformati calore dal gol capolavoro di Milinkovic che mette al sicuro la partita. Fino a quel momento la gara era stata in discussione a causa della fragilità difensiva mostrata in più circostanze. Molto era anche dovuto dalla assenza di Immobile che non dava punti di riferimento alla propria squadra. Con Anderson si cercava spesso la profondità e la difesa non riusciva mai ad accorciare verso l’attacco. Poco tempo per rifiatare e per ragionare; il tutto messo in risalto anche dal secondo tempo sottotono di Luis Alberto, che non riusciva a trovare le misure giuste per assistere Felipe. La buona notizia è che come spesso accade, gli errori commessi in difesa sono dei singoli e non del reparto. Con Caceres e Radu pronti a subentrare le cose dovrebbero migliorare, per una Lazio con la rosa sempre più lunga. A dispetto di chi non la riteneva all’altezza delle prime.

100% SPETTACOLO – “E poi arrivi tu e scegli me” così cantava Morandi, così pensa la Curva Nord. Un omone di quasi due metri che segna gol con una naturalezza tale che non lo portano neanche a meravigliarsi. Esultanza contenuta e racchiuso nel sorriso di chi con la palla tra i piedi si sente il padrone del mondo. Un misto tra potenza, fisicità e tecnica in cui è racchiuso l’identikit del calciatore perfetto, quello di cui ad oggi è impossibile fare una valutazione. Fa con semplicità cose che agli altri non riescono nemmeno con meticolosità. Questo è il suo più grande pregio che però gli si potrebbe ritorcere contro e diventare il suo più grande difetto. La discontinuità lo ha accompagnato nel suo percorso alla Lazio e qualora dovesse dimostrarsi più continuo potrebbe diventare devastante. Talvolta si specchia ancora troppo e sottovaluta inconsciamente la partita. Sa segnare in tutti i modi e sa far segnare i compagni. E’ diventato completo, forse perché anche lui sta diventando consapevole dei suoi mezzi. 100 volte Sergej e chissà quante altre ancora. 100 come la cifra da cui partire per un’eventuale cessione. 100 come i motivi che spingono il tifoso biancoceleste ad innamorarsi del loro gigante. 100% Milinkovic, l’idolo dei bambini, il desiderio degli adulti. Tutti lo vogliono, ma solo i laziali lo hanno. Oggi e domani. Sul suo futuro prossimo non sembrano esserci dubbi e la Lazio per bocca di Lotito, ha fatto già sapere di non volerlo cedere. Anche perché un diamante del genere è dal valore inestimabile.

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