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Lazio, Felipe escluso ma non per la lite con Inzaghi: la ricostruzione
Giorni infuocati questi dalle parti di Formello con la vicenda Felipe Anderson che continua a tenere banco, ma pare che dietro non ci sia soltanto il confronto con Inzaghi
Non si placano le polemiche in casa Lazio sulla questione Felipe Anderson, escluso per motivi disciplinari dalla trasferta di sabato sera a Napoli. La vicenda ha avuto inizio nel post partita di Lazio-Genoa, ma a quanto pare non è stata la lite avvenuta negli spogliatoi ad indurre la società a punire il calciatore. In tutti i club avvengono delle discussioni come quella accaduta al tecnico e il calciatore; pare infatti che quell’episodio fosse già stato dimenticato dopo pochi minuti, almeno da Inzaghi e dal gruppo. Non era di questo avviso però Felipe Anderson.
LA RICOSTRUZIONE – Andiamo con ordine: la Lazio termina la partita di lunedì e si da appuntamento per la ripresa degli allenamenti mercoledì alle ore 15:00, con pranzo all’interno del centro-sportivo. Secondo quanto riportato da Radio Incontro Olympia, non si è presentato ne per il pranzo e ne per l’allenamento Felipe Anderson, che poi in virtù di questo è stato convocato dalla società per le 17:00. Irremovibili sull’accaduto Tare e Peruzzi che hanno optato per la stessa punizione inflitta a Keita dopo aver disertato l’allenamento in maniera ingiustificata; ovvero l’esclusione dai convocati per la partita successiva. Nel colloquio Felipe avrebbe espresso la sua volontà di giocare di più e di non sentirsi abbastanza tenuto in considerazione, dal canto proprio la società ha ribadito al calciatore il proprio diktat: chi è nella Lazio deve ragionare in funzione del gruppo e non per interessi individuali. Qualsiasi calciatore non è di questo avviso può andarsene, come dimostrato dalle cessioni degli ultimi anni. In mezzo c’è stato il compleanno di Stefan de Vrij martedì sera a cui Felipe ha partecipato normalmente. Le scuse del brasiliano per l’atteggiamento sbagliato ancora non ci sono state e questo lascia presagire che all’esclusione di Napoli possano seguirne delle altre.