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Genovese: «I laziali sono abituati a soffrire. Per noi l’importante non è vincere, ma…»
Paolo Genovese, oltre ad essere un noto regista, è anche un grande appassionato di Lazio: a lui il compito di girare un cortometraggio sulla squadra del ’74
Regista di professione, laziale per passione. Paolo Genovese è stato protagonista della serata di ieri con un cortometraggio: un omaggio alla Lazio del ’74. Quella Lazio che ha fatto innamorare generazioni di tifosi coi suoi campioni, quella Lazio che ha dovuto salutare – pochi giorni fa – Felice Pulici. A Lazio Style Radio, Genovese ha voluto raccontare il suo progetto: «Un video importante in un momento importante per la Lazio, per ricordare un periodo meraviglioso. Se fossimo stati in America su quei tre anni (dal ’72 al ’74, ndr.) ci avrebbero fatto un film. Per come sono stati intensi: una squadra che appena salita dalla Serie B non riesce a conquistare lao scudetto – o non glielo fanno conquistare – per pochissimo, ma con l’umiltà e con la forza del gruppo riesce a conquistarlo l’anno dopo. Nelle ultime partite c’è stato più che altro un momento di sfortuna, non tanto di difficoltà. Ma un ricordo delle nostre origini in una serata come quella di ieri è stato davvero importante. Lo sport è passione, deve essere troppo amore. Non c’è cosa più brutta dell’indifferenza. Noi laziali siamo abituati a soffrire e a reagire. Sarebbe importante far conoscere il tifoso laziale anche a tutte le altre squadre. La nostra forza è sempre stata quella di essere in minoranza, sin dai tempi della scuola. Questo ha portato un grande pubblico, che è sempre stata vicino alla squadra. Per il tifoso laziale l’importante non è vincere, ma mettercela tutta».
CHAMPIONS LEAGUE – «Ultimamente è mancata un po’ di fortuna, ma mi piacerebbe vedere un po’ pù di tenacia agonistica. Secondo me è giusto darsi degli obiettivi e lottare fino allo stremo per raggiungerli. In questo momento un obiettivo importante sarebbe la Champions League, un palcoscenico dove la Lazio dovrebbe sempre stare di diritto. Così come mi trovano d’accordo le parole del presidente Lotito sul fatto di combattere lo strapotere del Nord».