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Paolo Genovese: «I derby come un film. Il più bello? Quello del 26 maggio…»
Le parole del regista e tifoso della Lazio Paolo Genovese
Regista e sceneggiatore di professione, laziale per passione. Paolo Genovese, è stato intervistato da Lazio Style Radio, per parlare del derby di domani sera con la Roma. «Il derby è sempre come un film, a volte dell’orrore, a volte drammatico, a volte comico o anche una bella commedia. Ogni volta c’è tanta voglia di vincerlo. Le motivazioni sono tante, soprattutto per la classifica. Col Milan la Lazio ha fatto un gran gioco, ha dominato ma non è riuscita a segnare. Vogliamo dimenticare anche la partita di Genova. Quest’anno c’è molta sfortuna, la Lazio gioca ma gli manca il gol. Immobile sta segnando molto meno e quei gol fanno la differenza. Meriteremmo di più. Siamo da terzo posto».
OBIETTIVO CHAMPIONS – «In questo momento della nostra storia una qualificazione in Champions sarebbe importante. I tifosi lo meritano e anche la squadra. Ci sono due posti per la Champions da assegnare. È dura vedendo la classifica, ma secondo me ce la possiamo ancora fare. Non è facile ma nemmeno impossibile. Il derby può accendere l’entusiasmo».
COPPA ITALIA – «La Lazio ha sempre avuto un buon feeling con la Coppa Italia. Sarebbe un trofeo importante, poi ti permette di fare la Supercoppa. Quest’anno sarà una finale interessante comunque vada. Il ritorno a Milano ce lo giocheremo senza timore. Dobbiamo prenderci la qualificazione».
STADIO OLIMPICO – «Vedrò il derby allo stadio. Le 50mila presenze è un dato importante. Va fatto un plauso alla tifoseria della Lazio, una tifoseria rispettosa e mai volgare. Nello stadio si sta tranquilli, non ci sono più timori. Il tifo è sempre bello e caldo, partecipano tutti. Essere immersi in un clima così è un’emozione bella».
DERBY – «Il più bello? Quello della Coppa Italia senza dubbio. Vincere un trofeo in un derby è la cosa più bella che possa capitare ad un tifoso. Il gol di Lulic me lo porterò dietro per sempre. Il più brutto? La mente umana tende a cancellare le cose brutte. Ho patito un 3-0 contro la Roma, quello con Mazzone e Zeman allenatori. Ero con gli amici e sono uscito bastonato».