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Acerbi a 360°: «Strakosha? Mi fido come fosse un fratello, Leiva è un leader silenzioso. Calendario? E’ impegnativo, ma…»
Francesco Acerbi è intervenuto qualche minuto fa a Lazio Style Radio ed ha rilasciato una lunga intervista: eccola di seguito
Francesco Acerbi, al termine della seduta d’allenamento di questa mattina in quel di Formello, è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio, dove ha rilasciato una lunga intervista. Ecco le dichiarazioni dell’highlander biancoceleste: «Abbiamo fatto un buon periodo, abbiamo vinto e giocato bene. Peccato per il pareggio con la Fiorentina. Andare a Firenze e subire due tiri non è da tutti. La pausa può essere utile, lavoriamo bene e ripartiamo dalla prossima settimana, il calendario sarà impegnativo. Lavoriamo tutti di squadra, difendiamo e attacchiamo in tanti, fisicamente stiamo bene. In attacco, quando hai la qualità che abbiamo in centrocampo, sei sempre un pericolo per gli avversari. Dico quello che penso in maniera articolata, non bisogna mai dire cose che vogliono sentirsi dire, bisogna dire come stanno le cose. E’ importante dire la verità, così stai bene con te stesso, non bisogna mai nascondersi dietro alle paure, alle preoccupazioni. E’ giusto affrontare tutto! Trascinatore? In campo mi piace aiutare ed essere aiutato. Ho bisogno anche io di una mano. Cerco sempre di fare le cose con massima attenzione, capendo cosa bisogna fare. Devo ringraziare i compagni che sono lì a supportarmi, mi seguono come io seguo loro. La prima cosa è essere umili. Cerco di capire i momenti, quando ci vuole più calma e quando invece ci vuole più forza. Bisogna capire anche gli avversari, non dipende solamente da noi. Non è semplice, ma cerchiamo sempre di mettere il nostro meglio in campo».
FASE DIFENSIVA – «Squadra rimane più corta? Col Milan eravamo abbastanza prudenti, sapevamo che loro vivono di ripartenze. Noi in casa volevamo fare la partita con grande attenzione. Con la Roma è sempre un derby, non c’è stata partita dai primi minuti. Nelle difficoltà altrui siamo stati bravi a spingere sempre, per tutti i 90′. Non è facile farlo sempre, il derby dà sempre qualcosa in più. Quanto è importante avere Leiva davanti alla difesa? Lui è un leader silenzioso, vive per questa squadra. Come lui Parolo, Milinkovic, tutti. Badelj è un giocatore forte. Leiva fa filtro, recupera, imposta, corre, è fondamentale per questa squadra».
LANCI LUNGHI – «Abbiamo qualità nel palleggio, forse siamo una delle squadre più forti. Ci vengono molto alti a prendere in partenza nostra. Abbiamo Milinkovic, Caicedo, bisogna sfruttare tutte le qualità a nostra disposizione. Non si può avere solo un modulo, bisogna avere più alternative. Strakosha? Thomas è un ottimo portiere, ha ampi margini di miglioramento, è affidabile. La sua parte la fa, chi gioca gioca io mi fido. Mi fido come fosse un fratello. Tu e Parolo, tanti aspetti in comune? Mi sono legato molto con lui. Ma anche con Radu, Lulic, Immobile. Sono molto legato con tutti. Con Marco abitiamo anche vicino, siamo anche un po’ più d’accordo».
NAZIONALE – «Quando non sono stato convocato, ho detto ‘perché’, seconda ‘devo fare di più’. Dopo un paio di giorni ho pensato che adesso l’importante è far bene per andare all’Europeo. Se alla fine non mi convocherà ma io avrò fatto il 100%, va bene comunque. E’ come se il mondo cade ma a te non fa nulla, ti sposti. Bisogna sempre andare a testa alta, l’importante è che nessuno ti possa dire nulla. Linea difensiva? Sono ottimi giocatori, Wallace e Luiz Felipe sono di prospettiva. Sta al singolo non perdersi d’animo per aver giocato poco. Se uno tiene duro, poi fa bene. Patric e Bastos hanno dimostrato di essere ottimi giocatori, devono continuare così».
INTER – «Inter l’ha interpretata con più cattiveria, più voglia di vincere. L’Inter è una spanna più forte rispetto al Milan. Adesso, sia fisicamente che mentalmente sta bene. Calendario? Non l’ho mai guardato, vedo giorno per giorno, devo pensare alla partita che mi viene davanti. So che mancano 11 partite alla fine del campionato, ci dobbiamo far trovare pronti. La nostra voglia di andare in Champions deve essere pari a noi. Quanti lazialità ti è entrata dentro? Forse dal primo giorno che sono arrivato qui, sapevo già dentro di me che l’annata partiva bene. Sto benissimo, mi sento bene, sembra che sto qui da tanto. Devo ringraziare mister e compagni, l’ambiente che mi ha accolto benissimo. Quando vai a testa alta in giro, nessuno ti può dir nulla. Possono dire che sono scarso, ma in quanto a impegno nessuno può dirmi nulla».