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Lazio, Tommaso Paradiso: «Credevo fossimo un po’ più forti, serve un rinforzo in difesa»
Tommaso Paradiso, l’ex frontman dei Thegiornalisti, ha fatto il punto sul momento che sta vivendo la Lazio
Tommaso Paradiso, ex frontman dei Thegiornalisti, è stato raggiunto dalle frequenze di Radiosei per parlare del momento della Lazio: «Io credevo che quest’anno fossimo un po’ più forti. La Lazio mi piaceva e mi piace ancora sulla carta, ma il livello del campionato si è alzato e quindi stiamo facendo più fatica di quanto pensassi. Basti vedere che anche le grandi vanno a pareggiare in campi difficili. Per fortuna a Firenze abbiamo una tradizione positiva ultimamente. Io sono un ottimista di natura che con la Lazio però va sempre cauto. Ma negli ultimi 20 minuti del Franchi vedevo che a centrocampo la palla finiva sempre a noi, eravamo padroni del campo e dentro mi sentivo che potevamo vincere. Poi non mi sono regolato sull’esultanza al gol di Immobile (ride ndr)».
FORMULA FANTASIA – «Se Milinkovic, Luis Alberto, Correa e Immobile iniziano a carburare contemporaneamente diventa tutto un altro campionato. Sono sicuro che ci sarà un momento in cui succederà nell’arco della stagione, ma per il momento mi dispiace che non riusciamo a sfruttare del tutto la grande vena realizzativa di Immobile. Mancano i gol degli altri e come unico appunto che devo fare alla gestione tecnica della squadra, secondo me a questa rosa servirebbe un grande rinforzo in difesa».
LAZIO E MUSICA – «Non avere paura? Tante canzoni che ho scritto si possono dedicare alla Lazio. Noi amiamo questa squadra e ci sta sempre l’associazione tra i biancocelesti e le canzoni d’amore».
FLAMINIO – «Avere uno stadio tutto nostro sarebbe un sogno. Anzi, il mio grande desiderio sarebbe tornare al Flaminio. Comunque ci servirebbe un impianto da non più di 40 mila posti, si formerebbe una comunità di laziali composta da 35-40 mila amici che vanno insieme allo stadio. Senza distinzioni di età, di classe sociale. La domenica diventerebbe un momento da dedicare alla Lazio e ai propri amici laziali, una grande famiglia biancoceleste».