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Il PAGELLONE del 2019 di Lazionews24: tutti i top e flop
La redazione di lazionews24.com vi propone il pagellone dell’annata appena conclusa:
Si conclude anche questo 2019. Un anno pieno di emozioni per i biancocelesti che ha regalato alla società capitolina anche due trofei. La Coppa Italia di maggio contro l’Atalanta e la più recente Supercoppa contro la Juventus vinta a Riad il 22 dicembre. Una prima parte dell’anno che però ha visto anche la squadra di Inzaghi non conquistare l’accesso alla Champions ma una seconda parte che vede la Lazio terza in classifica. La redazione di lazionews24.com vi propone il pagellone dell’annata appena conclusa:
PORTIERI
Thomas STRAKOSHA: Il ragazzo proveniente dal vivaio biancoceleste è finalmente diventato un uomo. L’estremo difensore albanese ha confermato la propria abilità tra i pali, riuscendo anche a migliorare nelle uscite, frangente in cui peccava tremendamente. Le parate di Strakosha hanno salvato il risultato della Lazio in più di un’occasione e non è certamente un caso se alcune ‘big’ d’Europa abbiano mostrato interesse per il numero uno capitolino. VOTO:7.
Silvio PROTO: Poche le uscite stagionali del secondo portiere di casa Lazio. Solo 4 le uscite dell’ex Olympiakos, quest’anno non è stato ancora schierato in Campionato, mentre in Europa League è risultato spesso provvidenziale o incolpevole per le reti subite. VOTO 6
Guido GUERRIERI: Ancora un anno solo da spettatore per il terzo portiere biancoceleste che ancora non riesce a trovare spazio tra i pali della Lazio. In tanti vorrebbero vederlo giocare, ancora però sembra non essere arrivato il suo momento. VOTO: SV
DIFENSORI
Francesco ACERBI: È il perno della difesa della Lazio. Non importa chi sia al suo fianco, lui sa amministrare il reparto con la solita puntualità ed esperienza. È l’unico giocatore che non ha mai subito dribbling in Europa, un muro invalicabile. Propositivo anche in fase offensiva, si è reso protagonista con reti importanti e spettacolari, come il missile lanciato in porta del Torino. VOTO 8
Luiz FELIPE: Il 2019 è stato per il brasiliano l’anno della crescita. Il difensore è maturato molto e da riserva nella prima parte dell’anno ora è titolare fisso nelle gerarchie di mister Inzaghi. Soprattutto in questo primo scorcio di stagione è stato autore di buonissime gare. VOTO 7
Denis VAVRO: Arrivato quest’estate, con l’aspettativa di poter migliorare il reparto difensivo, non ha contribuito in modo efficace a rendere la retroguardia laziale solida. In campionato ha collezionato appena 62 minuti, non riuscendo a lasciare il segno. Lo slovacco ha trovato più spazio in Europa League, dove è stato il perno della difesa titolare: l’ex Copenhagen ha inciso negativamente, contribuendo all’uscita della Lazio dalla competizione europea. Si spera che il buon momento della squadra, possa influire sul suo ambientamento e sulle future prestazioni. VOTO: 5
STEFAN RADU: Una storia che sembrava dovesse finire in piena estate fra il rumeno e la Lazio. Nonostante le buonissime prestazioni di fine campionato scorso, qualcosa tra le mura dello spogliatoio aveva portato il numero 26 a un passo dall’addio ai colori biancocelesti dopo dieci anni a Roma. Il ritiro ad Auronzo però ha ribaltato tutto: Radu ha raggiunto i suoi e dopo aver chiesto scusa alla società, è tornato più forte di prima. Senatore a vita del governo di Simone Inzaghi, Radu sta riscoprendo la fascia sinistra, lasciando a volte anche la firma su alcune partite come la sassata in Lazio-Genoa. VOTO: 7
Quissanga BASTOS: Il 2019 è stato un anno di alti e bassi per il difensore angolano. Il posto da titolare nello scorsa stagione era il suo accanto ad Acerbi e Radu. Troppe però le sue amnesie difensive che spesso lo hanno portato ad errori grossolani. In questa stagione non ha trovato spazio, complice anche la crescita di Luiz Felipe. VOTO: 6
Gabarron Gil PATRICIO (Patric): Molte delle partite le ha viste dalla panchina, godendosi il campo solo nel secondo tempo. La grinta di Patric è sempre tanta quando indossa la maglia biancoceleste e ogni volta lo dimostra con palla tra i piedi:sei le partite giocate dallo spagnolo in Serie A e con lui in campo la squadra non ha mai perso. In ripresa anche il suo rapporto con la Curva Nord che pare aver perdonato il gesto dello scorso anno. VOTO: 6
Nicolò ARMINI: Il 2019 è stato davvero un anno dorato per il ragazzo classe 2001. Armini sta vivendo questa stagione da assoluto protagonista nella categoria Primavera 1: fascia di capitano al braccio e quella determinazione da leader che certamente non può mancare. Senza tralasciare l’esordio in Serie A avvenuto contro il Bologna lo scorso maggio; le premesse per poter diventare un pilastro della Prima Squadra ci sono tutte. VOTO: 6,5.
CENTROCAMPISTI
Jordan LUKAKU: 45 minuti giocati contro il Napoli ad inizio 2019, poi il nulla. Un calvario durato praticamente un anno segnato dalla doppia operazione alle ginocchia, da tanta riabilitazione e lavoro in palestra. Un anno per rimettersi al servizio di Inzaghi, tornare sul campo di gioco, fornire un assist e guadagnare un calcio di rigore, come contro la Fiorentina. Jordan può essere un’arma letale nell’arsenale del mister, ma i guai fisici non sembrano lasciargli scampo. Per quanto fatto vedere contro i Viola, merita la sufficienza VOTO 6
Tiago Matías CASASOLA: L’argentino acquistato a gennaio scorso e lasciato in prestito alla Salernitana avrebbe dovuto continuare la sua avventura in Campania ma le incomprensioni con l’allenatore ne hanno impedito la fattibilità facendo così ritorno nella Capitale. Finora il classe ’95 di Buenos Aires non è mai stato impiegato da Inzaghi. VOTO: SV
Lucas Pezzini LEIVA: Il deus ex machina della squadra di Inzaghi. Ha iniziato la nuova stagione leggermente sottotono per qualche problema fisico, ma la qualità del brasiliano non è mai stata oscurata o messa in discussione. In un anno, ha sempre garantito prestazioni sontuose rompendo le fila nemiche, creando, innalzandosi a scudo della Lazio. È anche grazie alla sua leadership se quello biancoceleste è il centrocampo tra i più forti della Serie A. VOTO 7,5
Riza DURMISI: Il difensore in biancoceleste ha vissuto momenti di sole ombre: poco spazio e quei pochi minuti utilizzati anche male. Dello scorso campionato si ricorda esclusivamente il fallo da rigore che ha determinato la vittoria del Milan. Dopo i numerosi errori, questa stagione l’ha passata tra la tribuna e l’infermeria. VOTO: 4
Sergej MILINKOVIC SAVIC: Il sergente di ferro dal cuore grande, ha saputo caratterizzare l’anno solare biancoceleste con le sue giocate sensazionali ma anche con tanta sostanza. Il serbo è stato molto giudicato per la sua incostanza, soprattutto nella prima parte del 2019: poco concreto e molto nervoso, toccando il fondo nella sfida contro il Chievo, Sergej ha fatto difficoltà a trovare il proprio ritmo. Con l’andare avanti dei mesi però è diventato sempre più determinante, servendo assist al bacio e sbloccando la finale di coppa Italia. Le voci di mercato lo hanno sempre coinvolto, ma lui ha sempre espresso la volontà di rimanere a Roma e in questa nuova stagione è sempre più protagonista del progetto, fornendo assist a profusione e avendo segnato il goal decisivo contro la Juventus in campionato. Il Sergente è sempre più l’idolo dei tifosi. VOTO: 7,5
Valon BERISHA: Un 2019 da incubo per l’ex Salisburgo. I guai fisici non hanno mai mollato il centrocampista che continua a non trovare il suo spazio in rosa. Un giocatore completamente sparito dai radar. Nelle poche volte che Inzaghi lo ha schierato in campo non ha mai inciso, complice anche il non avere mai avuto continuità. Peccato. VOTO: SV
Luis ALBERTO: Un 2019 a due facce per lo spagnolo che lo scorso anno non ha reso come nelle stagioni precedenti. Complice anche lo spostamento di posizione in campo che lo faceva giocare in tutt’altro modo. Nella seconda parte del 2019 invece c’è stata la rinascita: è primo nella classifica degli assist in tutta Europa e anche in Italia. Le voci estive sul suo trasferimento a Siviglia sono ormai lontane, Luis Alberto è il cuore di questa Lazio. VOTO 7,5
Danilo CATALDI: È cresciuto, soprattutto in fatto di personalità. Non si è mai lasciato intimorire quando ha dovuto ereditare il ruolo di vice Leiva, anzi, lo ha interpretato con la sicurezza di un senatore. Il gol al derby ha segnato la sua rinascita, quello in Supercoppa l’ha consacrata. VOTO 6,5
Marco PAROLO: La fine del campionato 2018/2019 ha confermato la necessità che ha avuto Inzaghi di averlo sempre in campo. Dall’inizio di questo campionato però il mister preferisce tenerlo spesso in panchina per farlo subentrare a Luis Alberto e avere sempre freschezza a centrocampo. Le voci di mercato sul fine carriera a Parma sono tutte rinviate a fine campionato, con la qualificazione Champions in tasca o meno. Rimane comunque un “irriducibile” dello spogliatoio. VOTO: 6,5
Manuel LAZZARI: L’ex Spal era l’acquisto che serviva a questa Lazio. Corsa, sacrificio e un piede che lo rende uno dei migliori crossatori della Serie A: il giovane di Valdagno si è presentato a Roma con umiltà e in breve tempo ha conquistato tutto il popolo laziale. VOTO:7
Adam MARUSIC: Senza infamia e senza lode, Adam ha passato un 2019 abbastanza scialbo. E’ stato il padrone della fascia destra della Lazio perchè una valida alternativa non c’è mai stata, fino all’arrivo di Lazzari. In questo inizio di campionato, ha trovato spazio all’inizio e ha fatto anche discretamente, poi le prestazioni del numero 29 lo hanno sovrastato. Con l’ex Spal così dirompente, potrebbe trovare spazio solo in casi drastici. VOTO: 6
Senad LULIC: Una certezza, certo non da oggi. Il capitano della Lazio continua a fare la differenza nonostante abbia un anno in più. Inzaghi lo schiera sempre titolare, chiunque sia stato acquistato non è mai stato all’altezza del bosniaco. Ha chiuso questo 2019 come glio non poteva: con la rete che è valsa un pezzetto di Supercoppa contro la Juventus. L’uomo della storia, infinito. VOTO 7,5
Rodriguez Menendez JONATHAN (Jony): E’ alla Lazio dall’estate 2019 e i tifosi stanno ancora aspettando un suo exploit. Nelle sei sfide giocate ha lasciato poco il segno, colpevole anche la tensione da Serie A. La grande nota positiva però è il cross realizzato in Cagliari-Lazio che al 98’ ha portato Caicedo a colpire di testa e mandare dentro la palla dell’1-2. VOTO: 5,5
ATTACCANTI
Ciro IMMOBILE: Sensazionale. Se si dovesse descrivere il 2019 del numero 17 laziale, sarebbe sicuramente sensazionale: un anno in crescendo, coronato da tanti goal e trionfi individuali e di gruppo. Nel finale della scorsa stagione, Immobile è stato il trascinatore della squadra in coppa Italia, portandola in finale, ed in campionato segnando goal decisivi. Quest’anno Ciro si sta superando, segnando a ripetizione ed infrangendo record su record. La Lazio deve molto al suo bomber, oramai sempre più laziale. VOTO: 8,5
Felipe CAICEDO: La rinascita della Pantera: il Caicedo che sbaglia il gol della qualificazione in ChampionsLeague contro il Crotone è un lontano ricordo rispetto ai ruggiti che l’ecuadoriano sta sferzando sugli avversari in questo girone di andata di Serie A. Da sempre considerato la riserva di Immobile, il numero 20 biancoceleste ogni volta si fa trovare sempre pronto che parta dalla panchina o che sia titolare. 4 gol in 11 presenze ed è proprio lui l’uomo decisivo di queste otto vittorie consecutive: sua la firma sulla rete della vittoria contro il Sassuolo; il 3-1 rifilato alla Juventus e il gol al 98’ contro il Cagliari di Maran. Un 2019 coi fiocchi per Felipe Caicedo, sempre più al centro del progetto di Simone Inzaghi. VOTO: 8
Carlos Joaquìn CORREA: Il 2019 è stata certamente un’ottima annata per l’argentino ex Siviglia. Il classe ’93 ha subito una crescita esponenziale che lo ha portato ad essere indispensabile per mister Inzaghi, tanto da riuscire a segnare la rete decisiva nella finale di Coppa Italia contro l’Atalanta. VOTO: 7,5.
Bobby ADEKANYE: Difficile emergere quando davanti c’è qualcuno come Immobile. All’ex Liverpool, però, non è mai mancato l’entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco. Ha cercato di sfruttare al meglio gli scampoli di partita che Inzaghi gli ha messo a disposizione, lasciando intravedere qualche bella giocata e potenziale. VOTO 6
André ANDERSON: Il giovane brasiliano, naturalizzato italiano, è stato reintegrato nella rosa biancoceleste quest’estate dopo che ha passato la stagione scorsa a Salerno in prestito. Con i granata non era andato male e per questo Lotito, con il consiglio di Inzaghi, ha deciso di riportarlo a Roma. Con la Lazio non ha trovato spazio, se non gli ultimi dieci minuti contro l’Udinese a partita già chiusa. Per questo il numero 28 è ingiudicabile. VOTO: SV
ALLENATORE
Simone INZAGHI: Anno di crescita anche per il mister biancoceleste che ha dimostrato di essere uno dei migliori tecnici della Serie A. Al termine della passata stagione l’addio sembrava vicino e invece Inzaghi è rimasto alla guida della sua Lazio, del suo gruppo che è stato costruito a sua immagine e somiglianza. Fino ad ora il tempo gli ha dato ragione, la Lazio è terza in classifica e il 2019 gli ha consegnato anche due trofei, dopo la Juventus nessuno ha fatto meglio. VOTO 7,5