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VAR, Rosetti: «Siamo orgogliosi, ma si può migliorare». E sul fuorigioco…
Rosetti, presidente della Commissione Arbitri della Uefa, ha commentato le modifiche apportate all’utilizzo del VAR
Roberto Rosetti, presidente della Commissione Arbitri Uefa, tramite La Gazzetta dello Sport ha analizzato i nuovi criteri di utilizzo del VAR: «Con e senza Var, il bilancio arbitrale è estremamente positivo. Siamo orgogliosi, anche se c’è sempre da migliorare su tempistiche e consistenza tecnica degli interventi. Ma la cosa importante è questa: nessun intervento nelle 5 finali Uefa. Arbitri di forte personalità che decidono sul campo. Poi, solo se serve, aiuto Var su situazioni chiare. La Var si avverte soprattutto quando non c’è».
FUORIGIOCO – «Se per valutare un offside di pochissimi centimetri occorrono svariati minuti per posizionare le linee, ed esiste una difficoltà reale nel determinare se è fuorigioco, sempre meglio lasciare la decisione del campo. Il protocollo Ifab insiste su questo concetto: la decisione va cambiata solo se le immagini provano una chiara evidenza».
FALLI DI MANO – «L’obiettivo è la ricerca della consistenza tecnica e dell’uniformità nelle decisioni in relazione anche al movimento dei giocatori. È contro lo spirito del gioco difendere con le mani dietro la schiena. Se il braccio è vicino al corpo, o se è in una posizione naturale, non è punibile. L’Ifab ha cercato di chiarire alcuni parametri di punibilità. Uno tra questi riguarda la posizione non naturale e punibile delle braccia quando vengono tenute al livello o sopra le spalle, o quando vengono utilizzate per ampliare la superficie del corpo per bloccare un cross o un tiro in porta. Volontarietà e movimento del braccio verso il pallone sono immutati. Il vero e unico cambiamento, oggettivo e punibile, è il gol mano/braccio, anche se accidentale, o il procurarsi una chiara occasione da rete».