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Lazio, Immobile: «Continuo ad allenarmi. Noi giochiamo per i tifosi»
Il bomber della Lazio, in questi giorni di quarantena, si intrattiene con le dirette Instagram. Oggi era in compagnia di Salvatore Esposito
In questi giorni di quarantena, causati dall’emergenza Coronavirus, tutti siamo costretti a rimanere a casa e quindi a non vedere i nostri amici. Anche Immobile è costretto a restare dentro le mura domestiche ma per ovviare a questo problema, il bomber della Lazio è ricorso alla tecnologia facendo molte dirette Instagram.
Oggi King Ciro è stato in compagnia dell’attore conterraneo Salvatore Esposito. Il calciatore, davanti a tutti i followers collegati, hanno detto: «Per noi che siamo abituati ad una vita frenetica, è un po’ difficile, ma dobbiamo essere positivi. Ho postato un paio di video, l’ho fatto giocare con la palla. I figli sono tutti uguali, però col maschietto puoi fare più cose. A volte Jessica fa anche i video, magari quando giochiamo in trasferta. Le mie figlie si emozionano e mi emozionano, Giorgia è molto critica quando non segno. Adesso mi arrivano ancora messaggi di gente del Fantacalcio, mi chiedono di tenermi in forma. Gli rispondo che c’è tempo per il Fantacalcio, ora dobbiamo pensare a stare tranquilli. Stavamo andando forti, sia io che la Lazio, che dobbiamo fa? Anche l’Europeo hanno spostato, la situazione è questa. Continueremo a ripeterlo fino a quando non ci stancheremo: restate a casa. Sto giocando a Call of Duty, poi Formula 1, che è lo sport che mi piace di più dopo il calcio. Mi alleno due ore al giorno, faccio un po’ di forza, di corsa. Anche se non è semplice, qualcosa si riesce a fare. Ho iniziato tra i professionisti quando avevo 16 anni. Tutti gli sport sono rinviati, va bene così, è inevitabile. Per fortuna, dopo aver giocato Juventus-Inter, hanno deciso di rimandare. Giocare a porte chiuse è brutto, il calcio è della gente. Noi giochiamo per i tifosi, per la gente che viene allo stadio. Quando ci sono tante persone che ti incitano, è diverso. Speriamo di tornare spesso alla normalità».