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Luis Alberto: «Rinnovo? Il mio futuro è qui alla Lazio!»
Luis Alberto, lo spagnolo ha risposto a moltissime domande sia sul passato che sul futuro in diretta Instagram
Luis Alberto ha risposto a moltissime domande durante una diretta Instagram con Antonio Fuentes, giornalista di ‘Onda Cero’, sull’account del programma ‘El Transistor’. Ecco le parole dello spagnolo.
«Va tutto abbastanza bene. Dopo la partita con il Bologna sono andato con il mio fisioterapista in Andalusia per curarmi. Lì c’è la mia famiglia, invece quando sono tornato a Roma sono stato un mese qui da solo, per fortuna la mia famiglia ha la residenza in Italia e quindi sono potuti tornare a casa».
ALLENAMENTI – «La sensazione è che a fine mese potremo iniziare ad allenarci, anche se credo in piccoli gruppi ancora. Qui a Roma comunque siamo tranquilli. Ogni cinque giorni cambiano opinione., credo vogliano iniziare verso l’inizio di giugno, ma è difficile parlare di una data. Dipende tutto dall’evoluzione dal virus, l’importante è che passi il prima possibile. Io voglio finire il campionato, sarebbe giusto sia per chi è in alto per chi è in basso. Non lo dico perché siamo secondi».
QUARANTENA – «Senza pallone, mi tocca fare palestra. Sono stato professionale, mi sto allenando come non mai. Faccio doppie sessioni, correndo anche un po’ il pomeriggio, si giocherà ogni tre giorni e bisogna prevenire gli infortuni. Anche la prossima stagione sarà dura con tutte quelle competizioni».
LA CRESCITA – «Mi dispiace, quando ero giovane avrei dovuto fare di più. Ho tardato a fare il salto di qualità, al Siviglia non ero maturo però non ho avuto molte opportunità. Al Liverpool arrivavo dalla Serie B spagnola, il contraccolpo è stato forte. Mi ero adattato e mi sono allenato con intensità. Anche al Malaga ho iniziato bene, soprattutto nel pre campionato. L’anno successivo è andata meglio al Depor, è stata un’iniezione di fiducia. Mi divertivo, poi è arrivata la pubalgia. Il salto di qualità l’ho fatto alla Lazio, un club grandissimo. Non mi conosceva nessuno, ma era colpa mia. Venivo dal Liverpool dove mi allenavo solo, poi ho cambiato mentalità con Campillo. Per i giovani lavorare con un mental coach è importantissimo, ti da fiducia. Giocai di più, era tutto differente».
RINNOVO – «L’ho detto sempre: il Siviglia è casa mia e mi piacerebbe tornare. Ma il mio futuro è alla Lazio. Siamo a un buon punto per il rinnovo, credo arriverà presto ma bisogna aspettare che termini anche il discorso del Covid».
SUPERCOPPA – «La finale di Supercoppa è stata strana, è stato il gol che ho festeggiato di meno. Giocavamo senza tifosi, urlavano solo per Ronaldo. Non c’era rivalità e la possibilità di festeggiare con la gente. C’era la mia famiglia, ma non mi ha dato la stessa adrenalina. Avrei preferito farlo in casa della Juventus, non mi è piaciuto».
COMPAGNI ED EX – «Felipe Anderson aveva una qualità non comune. Milinkovic anche è molto bravo qualitativamente. Mi sta sorprendendo molto Correa, che conoscevo già ai tempi del Siviglia. Immobile? SI trovava bene in Spagna ma l’importante è che stia con noi, e continui a segnare 30-40 gol per stagione».
MESSAGGIO AI TIFOSI – «Un saluto a tutti i laziali, ci vediamo presto all’Olimpico. Venire alla Lazio è stata la migliore decisione che ho preso. Italiano? Lo parlo abbastanza bene, è più facile dell’inglese (ride, ndr)».