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Lazio, Castroman: «Perché sono andato via? Principalmente per Mancini»
Lazio, Lucas Castroman si è raccontato in una lunga diretta in cui ha ripercorso alcune tappe della sua carriera
Ha indossato la maglia biancoceleste e a Roma tutti lo ricordano. Lucas Castroman è intervenuto a #CasaDiMarzio in una diretta Instagram in cui si è raccontato. Ecco le sue parole.
«Ho sangue italiano, ho anche la cittadinanza. Vi rialzerete presto perché siete un popolo forte. Ora ho delle attività qui in Argentina, le porto avanti da anni. Poi lavoro con mio padre, lo aiuto a vendere santini al pubblico, lavoro anche nel suo parcheggio contando le macchine che entrano ed escono. Insomma, lavori umili, non sono una persona attaccata ai soldi. In futuro potrei rientrare nel calcio, mi piacerebbe diventare presidente del Velez. Ma non ora».
«Non seguo più il calcio, ci sono cose che viste da dentro mi hanno fatto allontanare. Ho una scuola calcio in Argentina, ma non giochiamo in alcuna categoria. La mentalità di qui è che se non si diventa calciatori si è fatto poco nella vita, io ai ragazzi voglio insegnare il contrario: qualsiasi lavoro faranno, dovranno impegnarsi al massimo per fare bene».
DERBY – «l gol nel derby con la Lazio ha rappresentato un’emozione indescrivibile. Roma mi è entrata dentro, mi ricordo ancora qualcosa di romano ‘che stai a fa’?’, ‘che stai a di’?’. Perché me ne sono andato? Principalmente per Mancini, non andavamo d’accordo. Durante un ritiro mi lasciò a Roma con altri due o tre giocatori. Quando gli servivo però mi ha richiamato. Poco prima di una partita ero così arrabbiato che gli ho tirato la maglietta addosso e ci siamo detti un po’ di tutto. Poi sono andato nello spogliatoio a piangere: lì ho scelto di andare via».