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Serie A, la proposta del CGE: «Giochiamo tutte le partite in Sardegna»
Il comitato sardo per i grandi eventi lancia una proposta estrema per la ripresa della Serie A: giocare tutte le restanti parite in Sardegna
Francesco Accardo, membro del comitato sardo per la celebrazione dei grandi eventi, ha lanciato una curiosa proposta: giocare tutte le restanti partite del campionato in Srdegna. Ecco le sue parole:
«Come dichiarato dal Presidente della Regione, la Sardegna può essere certificata come prima area covid-free di tutta Europa, garantendo un serio controllo degli accessi e uno screening puntuale sui presenti. Non solo Sardegna come meta sicura per le vacanze, ma sicura (e soprattutto sperimentale) anche per le attività sportive agonistiche e in particolare per chiudere il campionato di Serie A».
Le modalità sarebbero ovviamente particolari: «Rigorosamente con partite a porte e chiuse e turni di gioco ogni tre giorni, la Serie A potrebbe essere finalmente conclusa con una formula tipica del Mondiale e dell’Europeo, riuscendo dunque a disputare le ultime giornate del campionato. I campi da gioco – che potrebbero essere anche solamente tre in tutta l’isola – potranno essere regolamentati in deroga unicamente per l’accoglienza di sportivi e accompagnatori, oltre che per la trasmissione delle TV».
Secondo i proponenti non mancherebbero i benefici per l’Isola: «Gli hotel sparsi sull’ampio territorio regionale – eccellenze di accoglienza e eccellenze nella qualità degli impianti sportivi – possono rispondere adeguatamente alla domanda delle società garantendo i ritiri dei singoli club negli hotel isolani, anche con il mantenimento delle disposizioni attuali e future, vista la riduzione (e in alcuni casi totale cancellazione) delle prenotazioni estive. Alle società seguirebbe un forte indotto di TV, sponsor e personale tecnico-sanitario al seguito. Oltre che la capacità mediatica di attrazione post-evento da parte della Sardegna».