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Emergenza coronavirus, Galli: «Porte chiuse muovono molte persone»
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il direttore Massimo Galli ha detto la sua sul distanziamento e sulle gare a porte chiuse
L’Italia è in procinto di passare alla tanto attesa Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Per fare il punto sull’attività sportiva e sulla possibilità di giocare a porte chiuse, è intervenuto sulla Gazzetta dello Sport il direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli:
«La chiave è sempre il distanziamento. E l’uso della mascherina: io, vecchio asmatico, in questa stagione respiro male anche senza fare sport. Solo se nella fruizione degli impianti sarà possibile scaglionarsi, un po’ come succede nei supermercati, nel tempo si potrà fare attività indoor. E chi cammina, corre o pedala da solo rischia di fare danni? No, a patto che si evitino le situazioni di aggregazione. Ritrovarsi contemporaneamente in 100 o peggio in 1000 in un piccolo parco sarebbe pericolosissimo. Calcio? Anche un evento a porte chiuse muove tutta insieme una quantità di persone».
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