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Strakosha: «Giocare da titolare nella Lazio un privilegio che mi riempie di orgoglio»
Strakosha, il portiere biancoceleste è intervenuto ai microfoni ufficiali del club per parlare del momento attuale
Thomas Strakosha è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per parlare del momento attuale e anche della possibile ripresa del campionato.
«Ho un piccolo problema ma sto tornando. La situazione è migliorata molto nelle ultime settimane ora aspettiamo solo la data per riprendere così potremo essere tutti felici e ricominciare a fare le cose al meglio».
RIPRESA – «Il nostro amore è il calcio, lo facciamo poi anche come lavoro ma il calco unisce tanta gente e non può andarti via dalla testa, viviamo di questo. Sognare fa sempre bene, il nostro obiettivo rimane la Champions ma ora c’è un nuovo obiettivo che è il campionato».
OBIETTIVI – «Nessuno si aspettava che avremo potuto lottare per lo scudetto, neanche noi. Poi siamo migliorati molto e abbiamo iniziato a crederci, è normale, e dobbiamo mettercela tutta per raggiungere questo obiettivo».
FORMA FISICA – «Non era mai successo tutto questo, è tutto nuovo anche per gli allenatori ma poi si vedrà chi è più bravo a gestire i giocatori, saranno importanti le prime partite e la forma fisica dopo quasi tre mesi di stop. Faremo fatica, non solo noi ma tutte le squadre. Il caldo sarà un problema, non abbiamo mai giocato a giugno e luglio. L’importante però è stare in salute, poi lo staff saprà come farci rendere al meglio».
CRESCITA – «La squadra è cresciuta molto di mentalità, le capacità le avevamo anche negli anni precedenti, ci credevamo poco in noi stessi. Con mister Inzaghi siamo cresciuti soprattutto sotto questo aspetto. Personalmente sono migliorato ma ho ancora molto da fare, con il lavoro si può migliorare sempre. Lavoriamo sempre su tutto ma sono le partite in realtà a farti migliorare tanto».
IN CAMPO – «Di carattere sempre tranquillo, preferisco parlare poco senza trasmettere panico alla squadra, preferisco lasciarli tranquilli così si divertono anche loro. I frutti del lavoro si vedono con il tempo, abbiamo avuto pazienza e ora si vedono i risultati, ci prendiamo dei rischi importanti ma è il nostro gioco. La gente si diverte e noi creiamo molto di più. Senza rischi le gare finirebbero tutte 0-0, non avrebbero senso. Mi piace giocare anche con i piedi, mi fa tenere vivo in partita. Così mi diverto e mi sento parte della squadra. In allenamento non è cambiato nulla, è più la mentalità di giocare sempre la palla».
DATI – «Non sapevo di essere il primo per lanci lunghi nella rosa. Non mi interessano tanto i dati, mi interessa se la squadra vince. So quando sbaglio, so criticare me stesso e poi ci sono i miei mister che mi dicono quello che devo fare o meno. Milinkovic? Quando prende la palla è come essere in banca».
GRUPPO – «Per prima cosa siamo tutti bravi ragazzi e non è facile trovarli in qua squadra perché siamo 25 teste diverse. Il mister ci toglie lo stress e ci fa stare sereni, quando sei tranquillo ti godi meglio la situazione. Anche per questo si è creata una famiglia, molto importante non aver cambiato molti giocatori».
MIGLIOR DIFESA – «Ancora non è finito niente, spero che saremo la miglior difesa alla fine del campionato. Il merito è dei giocatori e del mister perché la nostra difesa parte dall’attacco».
SQUADRA – «Nei momenti di difficoltà ho giocatori che possono cambiare la partita e questo da tanta serenità a me e al mister, tu puoi concentrati solo sul tuo lavoro senza avere paura che in qualsiasi momento puoi subire gol».
NAZIONALE – «Mi fanno piacere le belle parole, ora stiamo rinnovando la squadra ma sono sempre orgoglioso di andare in Nazionale. Vorrei dare un contributo ancor più grande sia per il mio paese che per la Lazio e quindi voglio migliorare sempre di più».
3-5-2 – «Sono abituato al 3-5-2, secondo me è più facile per me trovare più soluzioni quindi lo preferisco».
LAZIO – «Essere il portiere della Lazio mi ha dato un orgoglio che non mi sarei mai aspettato, giocare titolare da così giovane è un privilegio che non capita tutti i giorni. Mi sto godendo ogni giorno e ogni partita».
«Spero che la situazione possa migliorare e che tutti possano tornare alla vita normale. Non credo ci sia qualcuno che gioca a calcio che non ha voglia di tornare, dovrebbe cambiare lavoro. Non abbiamo paura, siamo controllati e vogliamo ripartire il più presto possibile».