Editoriale
26 maggio, la storia (ri)dice gloria
Oggi, 26 maggio, ricorre il Natale laziale: giorno in cui Senad Lulic liberò Roma dagli invasori giallorossi con un solo gol
Tra il sacro ed il profano, il 26 maggio è festeggiato dai tifosi della Lazio come se fosse il Natale: giornata sacra in cui si ricorda la venuta del signor Senad Lulic a liberare la Capitale dagli invasori romanisti.
Da sempre la supremazia cittadina è stata nelle mani dei biancocelesti per storia, conquiste e classe. Ai dirimpettai giallorossi è sempre piaciuto parlare prima (le classiche cicale): loro sono sempre stati i più forti mentre ai laziali si sono distinti per aver proferito poche parole e tanti fatti (le classiche formiche). I giorni precedenti alla fatidica finale sono stati difficili in città. Aria pesante mischiata a tante parole: chi voleva una squadra più forte da sfidare, chi invece già si sentiva la vittoria in tasca con conseguente stella d’argento (per chi vince dieci volte la Coppa Italia, c’è la possibilità di apporre sulla maglia una stella d’argento. La Roma ne ha collezionate 9 ndr). A spazzare tutto questo è bastato un minuto, il 71esimo, ed un signore salvatore di un popolo, Senad Lulic. Di colpo la Curva Sud divenne il deserto, tutti gli spacconi magicamente svaniti nel nulla. L’ordine delle cose fu ristabilito. Ancora una volta il dominio della Città Eterna spettò ai colori biancazzurri. Oggi, come sette anni fa e come avviene dal 1900, sappiamo di essere superiori e lo dimostriamo con signorilità, non facendo gli spacconi come sarebbe potuto accadere dall’altra parte del Tevere. Oggi come allora la storia (ri)dice gloria. Buon Natale laziale.