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Lazio, Veron: «Gli anni in Italia sono stati speciali». E su Mancini…
Juan Sebastian Veron, ex centrocampista della Lazio e giocatore simbolo per i biancocelesti, ha raccontato i suoi anni in Italia
Ai microfoni di Fcinternews.it, si è raccontato uno dei giocatori simbolo della Lazio, Juan Sebastian Veron. L’ex centrocampista ha raccontato ha raccontato del suo periodo in Italia e rivelato qualcosa su Mancini:
«L’approdo in Italia è stato un autentico terno al lotto per me e per come l’ho vissuto a dire il vero non sapevo bene quello che stavo facendo. Bisogna tener conto che all’epoca non c’erano i mezzi di comunicazione di oggi, quindi è stato per me come un salto nel vuoto approdare in una realtà per certi aspetti sconosciuta. Sono rimasto veramente felice, i miei anni in Italia hanno rappresentato davvero un qualcosa di speciale nella mia vita. Arrivare in un campionato come la Serie A è stato difficile, ci ho messo qualche mese ad ambientarmi. Ma al tempo stesso è stato un qualcosa di esaltante, mi ha dato quelle sensazioni che mi hanno reso chi sono oggi. Il calcio, del resto, è fatto di grandi momenti e io ne ho vissuti moltissimi in Italia, dove sono stato in tante grandi squadre. Dalla Sampdoria al Parma, dalla Lazio poi sono tornato in Italia grazie all’Inter, dove ho vinto molto. In Serie A sono stato veramente in grandissimi club, ne vado orgoglioso, mi ha cambiato la vita e mi ha reso chi sono».
«Mancini? In allenamento Mancini era davvero il peggiore di tutti, una vera spina nel fianco. Disturbava moltissimo, se riuscivo evitavo di allenarmi insieme a lui, proprio non mi ci trovavo. L’età poi tranquillizza, da allenatore mi ha dato tanto, è stato perfetto come mentore, ma davvero l’opposto quando ci si allenava».