De Martino: «Lazio non ancora al top della forma, è un modello per la Serie A»
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De Martino: «Lazio non ancora al top della forma, è un modello per la Serie A»

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Stefano De Martino, direttore della comunicazione della Lazio, ha parlato della squadra di Inzaghi analizzandone l’avvio di stagione

Stefano De Martino, direttore della comunicazione biancoceleste, ha analizzato il percorso della Lazio dall’avvio di campionato all’esordio in Champions League. Ecco le sue parole sulle frequenze della radio ufficiale:

CRITICHE – «La Lazio deve vincere sempre due volte: sia in campo che fuori. Al primo passo falso arrivano subito le polemiche. Non c’è bisogno di scagliarsi dopo Samp-Lazio. È vero che abbiamo fatto una pessima figura, lo abbiamo detto tutti, la società, il mister e i giocatori. Non c’è nulla da nascondere. Secondo me, al di là, della prestazione con il Dortmund non siamo ancora al massimo della forma. Abbiamo pagato il ritardo dell’arrivo dei nuovi giocatori, anche per quanto riguarda il discorso automatismi».

IMMOBILE – «È la Scarpa d’Oro d’Europa. È difficile da sostituire. Se togli un pezzo da 90 così, qualunque squadra andrebbe in difficoltà. Ci siamo rialzati con una grande prestazione con il Borussia, una delle quattro squadre più forti d’Europa». 

ESEMPIO – «Siamo un modello per tante altre squadre di Serie A. Questo lo so io e non tutti quei cialtroni che si occupano di comunicazione. Stiamo facendo un grande lavoro. Quando la Lazio va criticata, va criticata. Ma quando poi avvengono queste cose, è giusto che noi evidenziamo le solite figure e i soliti volti. Dopo la Juve, chi ha vinto di più in Italia è la Lazio con un fatturato cinque volte e mezzo inferiore a quello dei bianconeri. Basterebbe questo dato per capire quanto lavoro è stato fatto. Negli anni siamo migliorati moltissimo anche come rosa. Le testate francesi mi hanno chiesto 5 minuti per parlare di Akpa Akpro. È stato visto come uno scappato di casa arrivato al cancello di Formello. Dobbiamo trovare un nome più facile per questo ragazzo perché è difficile da pronunciare (ride, ndr). Bisogna riconoscere anche il lavoro di Tare, la sua competenza è impressionante e si vede la sua mano nella crescita della squadra. Siamo diventati una realtà internazionale, da tutti quanti i punti di vista. Ricevo più telefonate dall’estero che dall’Italia. C’è molta stima dai colleghi europei».

INFORTUNI «Inzaghi non è riuscito a fare un allenamento completo con tutta la rosa. Questo è un limite importante che continueremo a pagare anche con il Bologna. Non sappiamo se Lazzari ed Escalante saranno della partita. Lo spagnolo è stato voluto fortemente dalla società, Lazzari è inutile presentarlo. Fares anche lo abbiamo voluto, si sta ambientando agli automatismi di Inzaghi. I quinti di centrocampo devono fare un grande lavoro anche dal punto di vista tattico. Lo volevano molte squadre tra cui le milanesi. Abbiamo tenuto i nostri migliori giocatori e abbiamo aggiunto qualche pedina. Con quattro/cinque calciatori infortunati è difficile, rischieremo sempre. Ma tutte le squadre soffrirebbero».

LEIVA E CHAMPIONS«Leiva ha ritrovato la forma migliore, con il Borussia non ha sbagliato nulla. La Lazio tende a trovare la forma più avanti e non a partire subito al 100%. Esordio in Champions importante e abbiamo avuto una grande visibilità in tutto il mondo. Abbiamo appena cominciato la strada è lunga. Ci auguriamo di avere tutti i giocatori a disposizione, soprattutto mister Inzaghi. Questa è una squadra forte che può competere fino in fondo. Sei trofei negli ultimi anni, c’è qualcuno che li guarda solo dalla televisione. Il Borussia è una squadra che dalla cinta in su è una delle migliori in Europa. In difesa è migliorabile ma quando supera il centrocampo è impressionante. L’abbiamo battuta con merito offrendo un grande gioco, complimenti al mister. Con il Bologna gara difficilissima, siamo reduci dalla Champions bisogna mantenere la concentrazione». 

TIFOSI – «Anche gli stadi vuoti sono uno svantaggio importante per noi. Poter vivere la Champions con i nostri tifosi sarebbe stata la cosa più bella. La Sampdoria è una partita da cancellare, ripartiamo subito. Nessuno ha scelto la Champions a discapito del campionato. Sappiamo quanto è importante la Serie A. dobbiamo dare il massimo in tutte le competizioni».

RADU «Stefan non lo considero un giocatore della Lazio ma lo considero la Lazio. È un disgraziato cornuto, come lo chiamo io, perché non c’è un giorno in cui non ti fa uno scherzo. È un ragazzo innamorato della maglia e della Lazio. È un valore aggiunto. Dispiace per l’infortunio perché ha una grande condizione fisica. Ogni volta in allenamento si alza la maglietta e mi dice: ‘Ma sono meglio io o Ronaldo?’. Sta accelerando e sta recuperando dall’infortunio, sarà importante per noi».

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