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Quanto pesa il betting nel mondo del calcio
Il calcio italiano non sta sicuramente vivendo un momento tranquillo, con la maggior parte dei club che deve fare i conti con bilanci in rosso e gli strascichi del lungo lockdown.
Il calo delle entrate registrato in questo atipico finale di stagione ha fatto riemergere più volte il problema delle sponsorizzazioni, con molte società che chiedono il ritiro del divieto di pubblicità da parte delle aziende di betting.
Si tratta di accordi che pesano in modo considerevole per i conti delle squadre di Serie A e B, tuttavia con il Decreto Dignità è stata di fatto eliminata la possibilità per queste imprese di promuovere i team che partecipano al campionato di calcio italiano. Eppure il giro d’affari legato alle scommesse sportive è aumentato in maniera consistente nell’ultimo semestre, riuscendo a superare la crisi dovuta alla quarantena obbligatoria e allo stop dello sport avvenuto tra marzo e giugno.
“Oggi molti operatori del betting offrono anche giochi online, con una proposta videoludica sempre più ampia e sfide commerciali a colpi di operazioni di marketing con le quali le piattaforme cercano di battere la concorrenza, di cui l’esempio più efficiente è quello dei bonus senza deposito per le scommesse e i casinò (di cui trovate qui un approfondimento), l’arma più potente nell’arsenale degli operatori di gioco. Eppure, nonostante un fatturato in continuo aumento in grado di superare gli ostacoli del divieto di pubblicità, il betting rimane per lo sport una delle partnership più importanti a livello mondiale.”
Quanto pesa il betting nel settore dello sport
Per capire l’importanza del settore delle scommesse sportive per il mondo dello sport, bisogna ovviamente dare un’occhiata ai dati ufficiali, come ha fatto Global Lottery Monitoring System andando ad analizzare gli accordi commerciali di 188 società sportive tra club di calcio, di basket e di altri sport. In particolare emerge uno stretto legame tra il settore del betting e lo sport, comparto che rappresenta la terza voce di finanziamento dopo le entrate legate ai servizi finanziari e al comparto retail.
Nel dettaglio sarebbero quasi 2 squadre su 3 ad avere contratti di sponsorizzazione con società specializzate nel betting e nel gioco online, percentuale rilevata nel calcio europeo e nel basket americano e continentale. Si tratta senza dubbio di un business gigantesco, infatti soltanto la scorsa stagione tutti i team della Bundesliga vantavano partnership commerciali con società di scommesse sportive, con livelli intorno al 90% in Spagna e nella Premier League inglese.
Dallo studio di GLMS emerge una certa pressione da parte dei bookmakers asiatici, i quali utilizzano tattiche commerciali aggressive per aggirare i divieti presenti in alcuni paesi dell’Asia, sfruttando la notorietà dei club europei per promuovere società di betting in patria in modo indiretto e ingannevole. L’ultimo contratto riguarda il Monaco, con la squadra della Ligue 1 in Francia che ha appena siglato una partnership con l’azienda Vbet della durata di due anni, per inserire il nome della piattaforma nei pantaloncini dei giocatori del club.
Secondo lo studio Report Calcio 2020, condotto da PWC, Arel e FIGC, a livello mondiale il betting vale il 4,8% degli sponsor presenti nel calcio, con un investimento che soltanto in Europa pesa per diverse centinaia di milioni di euro l’anno. L’apporto maggiore si registra in Inghilterra e in Spagna con il 7% dei ricavi legati alle aziende di scommesse sportive, sebbene anche il paese iberico abbia deciso di vietare le sponsorizzazioni del betting sulle magliette delle squadre di calcio, attualmente presenti in ben 8 club della Liga spagnola.
Il betting e il divieto di pubblicità in Italia
Dal 2018 in Italia le società di betting non possono fare pubblicità su TV, radio e giornali, inoltre non possono sponsorizzare le squadre di calcio, una decisione che ha fatto perdere ai club italiani circa 100 milioni di euro l’anno di ricavi pubblicitari. Per questo motivo sono in molti a chiedere la sospensione delle misure presenti nel Decreto Dignità, per arginare la crisi dovuta al Covid-19 e dare un supporto in più alle squadre che si trovano in difficoltà.
Allo stesso tempo i risultati sortiti dal divieto di pubblicità non sembrano essere quelli sperati, con il settore delle scommesse sportive online che continua a crescere in modo consistente, facendo registrare un aumento dei ricavi del 49,5% nel mese di luglio con un fatturato di 142,5 milioni di euro. Ad ogni modo sembra proprio che non ci saranno degli allentamenti, con i club italiani che dovranno trovare altri sponsor rispetto a quelli di Francia, Germania e Inghilterra.