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Gli insostituibili di mister Inzaghi
Dopo un periodo di crisi di risultati la Lazio di mister Simone Inzaghi ha ritrovato la compattezza e la voglia di imporre il proprio gioco, trovando così anche i risultati.
I biancocelesti con sei vittorie consecutive hanno riacciuffato il quarto ed ora puntano in grande. I biancocelesti hanno ancora sei punti in meno dello scorso anno, ma hanno superato sicuramente il momento critico. Rimane il rimorso, ma può essere colmato in questo girone di ritorno.
I risultati a singhiozzo della prima parte di stagione hanno emesso il primo verdetto nel confronto con questo 2021: quando Inzaghi ha una settimana intera per preparare un incontro, non c’è speranza per nessuno. In questo senso l’uscita – seppur sofferta – dalla Coppa Italia rappresenta già un vantaggio. Col Bayern la Lazio ci proverà, ma servirà la gara perfetta da parte dei biancocelesti che partono sfavoriti nei pronostici di NetBet scommesse. Gli ottavi sono già un traguardo storico, i quarti sarebbero il paradiso (c’è pure il premio di tre milioni fissato da Lotito). In caso d’addio, però, si potrebbe pensare solo ed esclusivamente al campionato senza più turnover e con il blocco unico di cui Inzaghi non può fare a meno.
Gli insostituibili di Simone Inzaghi
Ogni squadra ha i propri insostituibili. La Lazio ne ha diversi ma tutti con la stessa importanza. A partire da Francesco Acerbi. Uomo di carattere e grinta, che non molla mai. Famoso per questo, ma non solo. Perché oltre a combattività, decisione, determinazione, energia mette in campo anche tanta qualità. Il difensore della Lazio compie 33 anni: è nel pieno della maturità calcistica. Vuole vincere in biancoceleste e trionfare all’Europeo con la Nazionale. Nel giorno del suo compleanno tanti messaggi d’affetto e di auguri. Perché di Acerbi tutti ne sono rimasti colpiti anche per la sua persona. Ha combattuto il cancro, qualche brutto fantasma di gioventù, ed é stato bravo a rinascere. Anche quest’anno Francesco Acerbi è insostituibile: 26 presenze e 2.278’ in campo, record di minuti tra gli uomini di Inzaghi. Ma in questa stagione è ancora più determinante: si è scoperto terzino. In caso di necessità fa il centrale di sinistra e non disdegna affatto cavalcate sulla fascia. Spesso decisive: 3 assist totali distribuiti tra Serie A, Champions e Coppa Italia.
Il Sergente Milinkovic Savic
Uno dei top player della Lazio, Sergej Milinkovic Savic è uno dei calciatori più forti del nostro campionato e non a caso è seguito dai maggiori club europei. Ormai sempre più leader in campo e fuori: «Sono arrivato qui da bambino, ora sono un uomo. Mi sento importante, ma alla Lazio lo siamo in tanti». Il Sergente, come lo hanno ribattezzato i tifosi, aumenta però i gradi con livelli quasi extraterrestri. Impressionante la sua superiorità rispetto a tutti, oggi davvero non bastano 100 milioni. Un tempo le sue potenzialità erano evidenti, adesso sono tangibili. Gli mancava solo la continuità, che ora si rintraccia in tutte le prestazioni e nei numeri. Anche quattro gol decisivi (due punizioni), un’infinità di palloni scippati, una media di 12 chilometri a partita macinati. Qualità e quantità disarmanti. Dopo l’ultimo prolungamento, in tanti hanno pensato a una possibile lunga permanenza di Milinkovic alla Lazio. Il fuoriclasse serbo però, nonostante non abbia mai nascosto di stare benissimo nella Capitale d’Italia, in un’intervista rilasciata alla tv serba Nova ha rivelato il suo sogno nascosto più grande: “Un giorno mi piacerebbe giocare nel Real Madrid”.
Già in passato, Milinkovic non nascose questo desiderio. Eppure, dopo 6 anni alla Lazio, i tifosi biancocelesti hanno pregustato di vederlo giocare nella propria squadra per tanto tempo, magari anche per tutta la carriera.
La sorpresa Manuel Lazzari
Manuel Lazzari è uno che di gavetta ne ha fatta tanta. Ora, in maglia Lazio, sta raccogliendo i frutti del duro lavoro. Veloce, cattivo, finalmente concreto. Già, perché all’esterno ex Spal è sempre stato rimproverato il fatto di sprecare le tante occasioni create. Ha sempre corso molto, è sempre stato propositivo, ma sotto porta troppo spesso sbagliava. Lo scorso 3 gennaio, contro il Genoa, è stato criticato perché in più di un’occasione ha mancato la scelta sottoporta. Clamoroso l’errore nella misura del passaggio per Caicedo in un’azione nella quale i due laziali erano soli contro Perin. Da quel momento però Lazzari ha finalmente trovato la concretezza che gli mancava: nelle tre partite successive è sempre entrato in almeno un’azione da gol: assist per l’1-0 di Caicedo contro la Fiorentina, assist per l’1-0 di Luis Alberto contro il Parma e altro assist per il 2-0 dello spagnolo nel derby contro la Roma. E già in occasione dell’1-0 di Immobile è entrato prepotentemente nell’azione da gol.