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Lazio, caso tamponi. Il processo alla vigilia del match di ritorno
I dettagli dell’udienza sul caso tamponi secondo Il Corriere dello Sport. La sentenza attesa alla vigilia del ritorno tra Bayern e Lazio
La qualificazione appare compromessa in virtù del secco 4-1 all’Olimpico, ma la Lazio andrà comunque a giocarsela all’Allianz Arena conscia di non avere niente da perdere. Il club biancoceleste è intanto concentrato a evitare un’altra disfatta, ma in tribunale. Il processo sul caso tamponi è stato fissato per il 16 marzo, vigilia del match di ritorno contro il Bayern, con il verdetto atteso in serata, quando la squadra sarà probabilmente atterrata a Monaco di Baviera.
All’apertura del processo si conosceranno le richieste del pm Giuseppe Chinè e della Procura Federale relative al deferimento del presidente Lotito, dei medici Pulcini e Rodia, della società per responsabilità diretta e oggettiva. Chinè e gli ispettori federali ritengono che la Lazio abbia violato ripetutamente il protocollo sanitario approvato dalla Federcalcio il 1 settembre. Si contestano le mancate comunicazioni alle Asl di 8 casi di positività all’interno del gruppo squadra prima delle partite di Champions con Bruges e Zenit, la ritardata comunicazione di altri 3 casi prima della sfida di campionato contro il Torino, l’impiego di Immobile il primo novembre contro i granata, e la presenza in panchina di Djavan Anderson con la Juve l’8 novembre all’Olimpico.
Difficilmente si tratterà di una sentenza definitiva, sia la Lazio che il Procuratore Federale potranno inoltrare ricorso alla Corte Sportiva d’Appello e in terzo grado al Collegio di Garanzia del Coni. I tempo complessivi potrebbero allungarsi sino alla fine di aprile o all’inizio di maggio.