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Lazio e Correa, che show! Speranza biancoceleste, il Milan crolla
Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport si infiamma la lotta Champions. Super Lazio contro il Milan, che ora è fuori dalla corsa
Primo fino a inverno inoltrato, il Milan deve fare i conti con il quinto posto a causa della peggior differenza reti rispetto a Napoli e Juventus, con cui condivide 66 punti. Stupisce il modo in cui ieri sera i rossoneri si siano liquefatti a un certo punto della gara, precisamente sul 2-0. C’è un probabile fallo su Calhanoglu in occasione del raddoppio, ma una grande squadra non può spegnersi per un torto arbitrale a 40 minuti dalla fine. Dall’altra parte una super Lazio a 61, potenzialmente 64, trascinata da sontuoso Correa, incantevole nei giorni in cui accende la lampada.
Dopodichè il Milan ha messo le tende nella metà campo biancoceleste, rendendosi pericolosa in un paio di occasioni ma senza pungere troppo dalle parti di Reina. Belle trame e movimenti offensivi a creare spazi, ma poca concretezza. La Lazio al contrario, sorniona, ha puntato sul contropiede e stava riuscendo nell’intento di beffare i rossoneri, se non fosse che Lazzari era in fuorigioco.
Nel secondo tempo, pronti via, la Lazio trova il gol del 2-0 grazie al tango argentino di Correa, che ubriaca Tomori e schianta Donnarumma sul suo palo. L’azione è viziata da un presunto fallo di Leiva su Calhanoglu a inizio azione, Orsata va a rivederla, ma conferma la decisione di assegnare il gol. Da quel momento Milan all’arrembaggio ma senza la lucidità del primo tempo, quasi scosso dal modo in cui è maturato il raddoppio biancoceleste. Inzaghi, da cultore della verticalità, ha sguinzagliato Luis Alberto, che ha permesso a Immobile di involarsi in profondità colpendo il palo con un pallonetto. Ma è questione di tempo, Ciro si rifarà di lì a breve con un destro secco a piombare il match. Decima vittoria consecutiva in casa, come nel 1937 e nel 1974.