Delio Rossi: «Addio Inzaghi? E' meglio sia per lui che per la Lazio»
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Delio Rossi: «Addio Inzaghi? E’ meglio sia per lui che per la Lazio»

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Delio Rossi, ex allenatore della Lazio, ha parlato dell’addio di Simone Inzaghi ai microfoni di Radiosei. Le sue dichiarazioni

Una vicenda che ha lasciato il segno nei cuori dei tifosi della Lazio. L’addio di Simone Inzaghi è arrivato come un fulmine a ciel sereno dopo l’annuncio dell’accordo con la società dei giorni scorsi. Di questo fatto ha voluto parlare anche l’ex allenatore biancoceleste Delio Rossi, intervenuto ai microfoni di Radiosei. Ecco le sue dichiarazioni.

SULL’ADDIO DI INZAGHI – «Un’idea su come è andata me la sono fatta. Io ho gestito l’ultima parte della carriera di Inzaghi da giocatore e i suoi inizi da allenatore. Avevo uno stipendio importante dall’era Cragnotti e Lotito glielo ha spalmato nel tempo. Poi lo ha fatto entrare nel settore giovanile. E’ arrivato in Primavera, poi era destinato alla Salernitana, ma col fatto di Bielsa è rimasto ed è diventato un grandissimo allenatore. Faccio questa premessa perché ho la sensazione che è vero che si erano messi d’accordo e che lui aveva dato la sua parola, che per me significa firmare come mille contratti, ma era un rapporto che andava avanti per una situazione di comfort da entrambe le parti. Non credo fossero convinti pienamente né il presidente né l’allenatore di continuare insieme. Poi è arrivata l’offerta dell’Inter campione d’Italia e ha deciso così. Penso sia andata meglio sia per Simone che per la Lazio, che si deciderà a fare qualcosa che con lui non avrebbe fatto».

SU ITALIANO – «Italiano ho visto giocare delle sue squadre e mi sembra uno che ha buone idee, ma non mi dà la sensazione che con l’organico che ha questa squadra possa fare qualcosa di grande. Gioca col 4-3-3 ed è un allenatore abbastanza caratterizzato. Ogni allenatore, però, sa adattarsi perché è un allenatore di calcio. L’unico dubbio non è l’esperienza né la giovane età, né se reggerà la piazza, ma che devo metterlo nelle migliori condizioni per lavorare bene. Juric, ad esempio, era più adatto».

SU MIHAJLOVIC – «Il problema è cosa vuole fare la società della Lazio. Stiamo parlando di persone navigate, come il presidente e Tare. Lotito sicuramente avrà sentito qualche nome e avrà un’idea: non mi sembra uno che non ha il piano B e che è impreparato. Sicuramente, però, per la gente Mihajlovic è ottimo. Anche se, se io dovessi scegliere qualcuno per questo, prenderei Simeone».

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