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Orsi: «Addio Inzaghi? Non me l’aspettavo così. Sarri sarebbe perfetto»
Fernando Orsi, ex portiere della Lazio, ha parlato ai microfoni di Tuttomercatoweb dell’addio di Simone Inzaghi
Un addio che ha lasciato un segno in casa Lazio quello di Simone Inzaghi, ma che sarà anche uno spartiacque per l’inizio di un nuovo ciclo. Questo è il pensiero di Fernando Orsi, ex portiere biancoceleste, intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb. Ecco le sue dichiarazioni.
SULL’ADDIO DI INZAGHI – «Non me lo aspettavo in questi modi, ma me lo auguravo perché era giusto che finisse il ciclo. Quando mercoledì notte ho letto che aveva trovato l’accordo con Lotito ero contento, ma non percepivo – da entrambe le parti – una clamorosa felicità. Non c’era lo stesso entusiasmo di andare avanti insieme degli anni passati. La decisione di Inzaghi di andare all’Inter è la logica conseguenza. Non è solo una questione economica, ma anche di stimoli».
SUL RAPPORTO TRA INZAGHI E LA LAZIO – «Nel calcio purtroppo si dimenticano le cose belle fatte perché si vive troppo nel presente. Inzaghi ha fatto benissimo in questi cinque anni, deve molto a Lotito e Tare, ma allo stesso tempo anche la società deve molto al tecnico che ha valorizzato un patrimonio, ha ottenuto risultati e ha portato la squadra stabilmente in Europa. L’affetto di Inzaghi verso la Lazio ci sarà sempre, ma oltre a essere un semplice tifoso è un professionista e fa le proprie valutazioni. Tutti noi abbiamo l’ambizione di crescere nella nostra vita, il suo non è un tradimento. Ci sta che nei primi momenti nei tifosi prevalga la delusione e la rabbia, ma la Lazio esiste dal 1900 e continuerà a vivere. In 121 anni poi i tifosi ne hanno viste e passate tante…».
SUL NUOVO ALLENATORE – «Penso di sì, è il profilo migliore. Sarri è un grande allenatore, se gli dai un progetto lo porta avanti bene. Ha voglia di rientrare e potrebbe essere un grande investimento. Una volta tanto, Lotito punta molto su un tecnico. Vediamo poi cosa succederà con il mercato. Anche Mihajlovic potrebbe essere un ottimo nome, Sinisa incarna perfettamente lo spirito laziale».
SUL PORTIERE – «Non so cosa succederà, dipenderà magari dal prossimo allenatore, ma sicuramente Strakosha è più in credito che in debito con la Lazio per le ultime stagioni. Era un patrimonio da valorizzare, non è stato così in questo campionato. Inzaghi gli ha preferito Reina, che ha più esperienza e più capacità tecnica con i piedi, ma quando ha giocato Strakosha ha lasciato il segno. Ricordo la partita contro il Borussia Dortmund all’andata, fu uno dei migliori in campo nel 3-1 della Lazio».