Editoriale
Italia mostruosa: passato l’esame Belgio, ora piedi per terra…
Un’altra serata memorabile per l’Italia, che elimina il Belgio da Euro 2020 e vola verso Wembley per giocarsi il titolo continentale
L’attesissima Belgio Italia aveva davvero tutta l’aria della sfida da maturità. Ebbene, esame superato a pieni voti per gli Azzurri che possono continuare a mantenere vivissimo il sogno condiviso da un intero popolo.
Lo spauracchio nerazzurro Lukaku azzerato o quasi dalla morsa degli eterni Bonucci e Chiellini, il fenomenale De Bruyne stoppato dalla mano magica di un sontuoso Gigio Donnarumma. L’enigma Doku infine risolto, seppur con enorme fatica.
Scavallati i primi venti minuti di sofferenza, la nostra Nazionale ha cambiato marcia sulle ali di un Chiesa travolgente e sigillato il tabellino grazie al guizzo da anguilla di Barella e alla perla balistica di Insigne, finalmente a suo agio con il tiro a giro sul secondo palo.
Il generosissimo rigore pro Diables Rouges quel pizzico di pepe che avremmo volentieri evitato. Ma quando il gioco si fa duro ecco i totem ergersi a protagonisti, su tutti un Jorginho impareggiabile per letture tattiche e leadership nei momenti di sofferenza.
Le rispolverate Notti Magiche offuscate però in parte dal gravissimo infortunio per Spinazzola, probabilmente il migliore sin qui in tutta la campagna europea. Un duro colpo per le nostre ambizioni, ma è altresì vero che l’impianto di gioco architettato da Roberto Mancini esalta il collettivo come pochi altri.
La vittoria sul Belgio, temutissimo e fortissimo, ha scatenato anche la festa pazza nelle piazze di tutta la nazione. Perché questa Italia ha convinto persino i più incorreggibili detrattori, risvegliando l’entusiasmo in tempi assai grami di soddisfazioni per chiunque. Mai come ora, però, bisogna mantenere ben saldi i piedi per terra in vista della semifinale di martedì a Londra.
La Spagna subisce gol scellerati, ma gioca con spensieratezza e qualità e arriverà di fatto da sfavorita alla sfida di Wembley. Motivo in più per andarci cauti, svuotare le piazze e rimanere umili. Ma al tempo stesso fiduciosi, immensamente fiduciosi. Come d’altronde vi raccontavamo in tempi non sospetti…