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Nesta: «Lazio squadra attrezzata, il Milan è da scudetto»
L’ex difensore di Milan e Lazio Alessandro Nesta ha parlato della situazione economica difficile del calcio italiano
Alessandro Nesta, ex difensore di Lazio e Milan e ora allenatore, in una intervista al Corriere della Sera ha parlato della difficile situazione economica del calcio italiano.
PROBLEMI ECONOMICI – «Il calcio italiano all’estero resta sempre amatissimo, ma è innegabile che abbia perso parecchi protagonisti con questa fuga di massa. È un danno d’immagine e tecnico.Penso alla crescita dei giovani, che maturano prima in un contesto tecnicamente più elevato. Ma così è: il calcio segue i soldi. E i soldi in questo momento non sono in Italia».
CAMPIONATO – «Il Milan è da scudetto. Forse non parte favorito, ci sono squadre più forti, ma non è detto che sia un male, anzi. La verità è che quest’anno sono in molte a poter vincere. Una cosa è certa: la strada è quella giusta. L’Inter ha perso tanto, ma ha comprato bene. È rimasta forte. E Simone Inzaghi è davvero bravo. La Juve deve dimostrare di saper reagire al trauma dell’addio di Cristiano. Lazio e Roma attrezzate e interessanti. Uguale il Napoli, che ha Spalletti, ci sa fare. E poi c’è la solita Atalanta, una certezza».
EUROPEO – «Io a Wembley c’ero, è stato esaltantissimo. Ancora una volta siamo riusciti a trovare quel qualcosa in più nel momento chiave. Mancini ha meriti enormi. Ha fatto ritrovare a questa squadra uno spirito e una compattezza vincenti. E ha dato una impronta tattica e di mentalità».
FUTURO – «Sono stato in Italia lontano da casa per due anni, solo, senza famiglia. Mi mancava. Dovevo uscire dal frullatore. Questi mesi a casa a Miami mi hanno rigenerato. Ho studiato, mi sono guardato dentro. Mi ha fatto bene. Il mio calcio? Non amo le etichette, sono limitanti. A Perugia ero più giochista, a Frosinone più da battaglia. Forse sono più vicino come mentalità alla prima versione, ma la verità è che oggi devi essere in grado di giocare in tutti i modi. In estate qualcosa c’è stato, ma non era il momento. Ora però sì, sono pronto».