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Giannichedda: «Si inizia a vedere la mano di Sarri»
L’ex centrocampista della Lazio Giuliano Giannichedda ha analizzato il momento che sta vivendo la squadra biancoceleste
L’ex centrocampista della Lazio Giuliano Giannichedda ha analizzato il momento che sta vivendo la squadra biancoceleste. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni di Lazio Style Radio.
COPPA ITALIA – «La partita di campionato è stata pirotecnica. Il gioco di Sarri è propenso al dominio del campo anche a far un gol più degli altri. Lavora molto bene e ci tiene. Ora chiaramente bisogna vedere gli interpreti e la Lazio, così come l’Udinese, giocando ogni tre giorni, deve fare qualche cambio. Cambiare alla Lazio è una cosa e cambiare all’Udinese è un’altra. Sarà una partita giocata, soprattutto da parte della Lazio, cercando di andare in avanti e stando attenta alla capacità dell’Udinese sulle ripartenze. Se dovesse giocare Beto bisogna stare attenti perché oltre alla fisicità è molto veloce».
MODULO E CENTROCAMPO – «È un gioco completamente diverso ,al di là dello schema 3-5-2 o 4-3-3, con Sarri vai in avanti e tu hai ogni volta, se la palla ti scavalca, 50 metri da correre all’indietro. È uno schema diverso e i centrocampisti fanno più fatica. I giocatori sono evoluti e lo stanno facendo bene. Milinkovic con questo schema è più libero, sta facendo bene però quest’anno mi sembra fortissimo sia sotto il profilo della quantità sia della qualità. L’unico che secondo me è in difficoltà è Luis Alberto. Sarri troverà il modo di farlo giocare, senza fargli fare tutti quei chilometri, perché con lui la Lazio può fare quello scatto in più. Ha qualità. Cataldi? è un giovane che è cresciuto tantissimo per quello che vuole Sarri, per la sua aggressività in avanti riesce a dare tanto dinamismo al centrocampo».
MANO DI SARRI – «Secondo me deve migliorare l’attenzione, perché quando si muove da squadra fa molto bene, quando si muove un po’ meno bene dietro hanno qualche difficoltà e prende gol. Fa parte della crescita, quando cambi così radicalmente c’è bisogno di tempo e di giocatori adatti per quello che vuoi fare. La mano di Sarri si vede, non ancora come quella che ci ricordiamo al Napoli, ma c’è».
PASSATO, PRESENTE E FUTURO – «La Coppa Italia del 2004? È stato tutto il percorso bello. All’epoca erano andata e ritorno le partite, noi facemmo due grandi partite e la finale con Juve. Quando batti la Juve significa che te la meriti la coppa. Mi ricordo le due partite della finale e i festeggiamenti dopo. Vincere un trofeo e festeggiare davanti ai tifosi che vennero a Torino e poi a Roma è sempre bello. Sono ricordi indelebili e grandi soddisfazioni. Il mio futuro? Sono rientrato in Lega dopo esperienze in Lega Pro. È un momento difficile soprattutto per i ragazzi perché ferma la loro crescita però c’è tanta voglia di calcio. I giovani sono bravi si mettono a disposizione. Il calcio è la mia passione e poi in futuro vedremo».