Cucchi: «14 maggio? Scoppiai in lacrime, ma quella Lazio poteva vincere di più»
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Cucchi: «14 maggio? Scoppiai in lacrime, ma quella Lazio poteva vincere di più»

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Riccardo Cucchi ha parlato ai microfoni di Radiosei ricordando quell’indimenticabile 14 maggio del 2000

Riccardo Cucchi ha parlato ai microfoni di Radiosei ricordando quell”indimenticabile 14 maggio del 2000.

14 MAGGIO – «Ero in Curva Nord il 12 maggio ’74. Fui travolto dall’abbraccio della gente laziale, sognavo di poter gridare ‘Lazio Campione d’Italia’. Potrete quindi capire il tumulto nel mio cuore al gol di Calori e lo sforzo che ho dovuto fare per calmarlo. Dovevo essere obiettivo e responsabile verso tutti. Confesso di esser scoppiato in lacrime a radiocronaca finita. Guardavo il cronometro sul tavolino della postazione di Perugia, il tempo scorreva lentissimo».

DIFFERENZE TRA I DUE SCUDETTI – «Il primo fu assolutamente inaspettato e imprevedibile. La Lazio veniva praticamente dalla Serie B, da campionati di grande sofferenza, ma con lo stadio sempre pieno. Nessuno sognava neanche, di vederla con il tricolore sul petto. Una miscela di emozioni inaspettate. L’obiettivo era ‘solo’ quello di creare una squadra che giocasse bene al calcio. Quello di Cragnotti è figlio di grandi investimenti, credo che quella del ’99 forse era addirittura più forte di quella del 2000. Era fra le più forti d’Europa, forse poteva vincere anche di più nelle stagioni successive. C’è stata sofferenza per entrambi, ma altrimenti, non saremmo laziali».

LAZIO ODIERNA – «La Lazio di oggi sta cercando il suo percorso. E’ un calcio diverso, più vocare: più spende e più vuole incassare. Reggere ad alti livelli è sempre più complicato, ora ci sono i fondi d’investimento, per raggiungere risultati servono grandi investimenti. Voglio essere ottimista, anche pensando a lunedì prossimo (Juventus-Lazio). Ora la Lazio è quinta, alle spalle di 4 grandi del nostro calcio. Faccio il confronto con i loro fatturati, ma anche con quelli di chi è sotto, in classifica. E’ un risultato tutt’altro che banale. Spero Sarri rimanga a lungo e che possa avere risposte importanti sul mercato. Investimenti di prospettiva, giocatori alla Milinkovic. Sarri lo conosco dai tempi di Empoli, mi è piaciuto molto vedere l’evoluzione della sua squadra, il coraggio e la sfrontatezza. Con il Napoli ha raggiunto l’apice. Credo sia un grande errore però, pensare di replicare quel Napoli. La Lazio diverte e questo, è un dato importante. Certamente il suo insediamento non è stato semplice, ha trovato dei giocatori e non tutti questi, sembrano adatti al 100% al suo calcio. Sarri è riuscito a trovare un compromesso, a trovare la fiducia di giocatori come Luis Alberto e Lazzari. E’ necessario tempo, lo ha detto lui stesso fin da subito».

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