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Gravina: «Vogliamo ospitare l’Europeo del 2032. Al Governo chiediamo…»
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato al Social Football Summit: le sue dichiarazioni sul calcio italiano
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato al Social Fotball Summit chiudendo così la kermesse. Le sue parole.
MONDIALE – «La ferita per la mancata qualificazione al Mondiale è aperta ed è ancora più lacerante se si pensa alla mancata opportunità per i giovani, ma è quando si verificano eventi così negativi che bisogna mantenere lucidità e continuare a credere nel progetto. Abbiamo dimostrato di avere rispetto nei confronti di tutti coloro che hanno dato un messaggio a un Paese intero, riportando l’entusiasmo per la Nazionale. Il progetto ancora oggi è vivo, perché in questo momento abbiamo avuto coraggio, facendo capire che la strada giusta era quella di investire sui giovani. Abbiamo scelto la strategia del rilancio in termini di coerenza».
RILANCIO – «Due anni di pandemia hanno avuto un impatto negativo, la Superlega non era l’idea per uscirne. La soluzione è un progetto che leghi i giovani, li coinvolga anche a livello comportamentale. Stiamo comunicando anche con progetti esterni alla competizione sportiva. Con la Media Factory abbiamo 500mila soggetti che hanno seguito la Live di Casa Azzurri in occasione di Italia-Inghilterra, ma dobbiamo fare qualcosa di più, creando i presupposti per l’utilizzo dei centri federali non solo per i ragazzi più talentuosi. Dobbiamo far sì che il talento colga l’opportunità di diventare campione. Da due mesi, la Federazione ha un suo dipartimento tecnico, affidato a esperti dirigenti e che sarà sviluppato in stretta sinergia con i club. Stiamo utilizzando come dipartimento tecnico lo sviluppo dei centri federali: prossimamente, ci saranno quattro o cinque allenatori top per lo sviluppo interregionale».
MONDIALE 2026 – «Non ho nulla contro la globalizzazione, ma per arrivare al Mondiale dobbiamo creare i presupposti per centrare l’obiettivo con un percorso che porta alla qualificazione. Ed è quello che, per esempio, il Ct Mancini sta coraggiosamente facendo con l’utilizzo di giocatori giovani in Nazionale. L’Italia non è qualificata, deve conquistare la qualificazione con un impegno che non è soltanto della Federazione ma di tutto il sistema. La Federazione ha le sue responsabilità, ma porteremo il sistema a riconoscere le proprie. Troppo facile dire ‘non andiamo al Mondiale’, dobbiamo capire il perché e lavorare per trovare i rimedi».
EUROPEO – «Chiederemo al Governo di sostenere la nostra candidatura. Ma, oltre questo, servirà un’attenta politica di controllo per il futuro: per la sopravvivenza del sistema calcio non possiamo pensare di mantenere un rapporto ricavi/costo del lavoro del 90%».