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Patric: «Sento la fiducia di Sarri. Arbitro? Sull’espulsione…»
Patric ha analizzato il match tra Lazio e Sturm Graz, terminato 2-2 e che è andato in scena ieri sera allo stadio Olimpico
Patric ha analizzato il match tra Lazio e Sturm Graz, terminato 2-2 e che è andato in scena ieri sera allo stadio Olimpico, parlando in mixed zone con i cronisti presenti. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni di Tuttomercatoweb.
ARBITRO – «Ho rivisto l’azione dell’espulsione di Lazzari e per me non è mai cartellino rosso: è cascato, ha mosso il braccio, ma non lo prende proprio in faccia. Se fosse stato seguito lo stesso criterio anche su Zaccagni ci sono stati 3/4 falli a campo aperto in cui l’arbitro avrebbe dovuto ammonire il loro terzino destro. Secondo me poteva evitare, almeno andare al VAR e rivedere l’azione. In una gara così importante penso sia il minimo ricontrollare e poi decidere. Queste cose vanno valutate, perché ci giochiamo tanto. Per lasciare una squadra con un uomo in meno devi essere sicuro di ciò che stai facendo».
EUROPA – «Non penso ci sia qualcosa che soffriamo particolarmente. Dopo poche ore dalla partita in campionato ci tocca giocare in coppa. Sicuramente in Europa ci sono ritmi differenti, ma non ci sono differenze di livello tra l’Italia e il resto. Sono tutte partite difficili».
CRESCITA – «Abbiamo tanta qualità, ma la crescita è più a livello mentale. Stiamo lavorando molto con il mister sotto questo punto di vista».
SARRI – «Dal primo giorno ho sentito la sua fiducia. Ha creduto in me in un mio periodo difficile dal punto di vista mentale. Ho sempre cercato di ripagarlo. In campo mi trovo bene con il suo modo di esprimere calcio».
TIFOSI – «”Io uno degli intoccabili? Mi fa piacere. Sono un laziale in più, dopo tanti anni che sono qui. Quest’anno sarei potuto andare via, avevo altre situazioni in ballo, ma sono voluto rimanere. Mi sento bene a Roma e con la gente laziale. Siamo costretti alla critica e la dobbiamo accettare: quando fai bene sono giusti gli applausi, quando fai male sono giusti i fischi».