Rateizzazioni Serie A, braccio di ferro con il Governo: si tratta ad oltranza sull'emendamento Lotito
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Rateizzazioni Serie A, braccio di ferro con il Governo: si tratta ad oltranza sull’emendamento Lotito

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Braccio di ferro tra la Lega Serie A e il Governo Meloni sul tema del debito fiscale da rateizzare. Si tratta ad oltranza

Ci sono mezzo miliardo di tasse rinviate da pagare da parte del calcio professionistico e la scadenza del 22 dicembre si avvicina. Il tira e molla sulle modalità della rateizzazione, probabilmente la strada che sceglierà la maggioranza dei club, è ancora in corso.

Da una parte c’è la Lega di Serie A che chiede versamenti spalmati senza interessi e sanzioni, dall’altra il governo guidato da Giorgia Meloni che dice no. Al momento attuale la prospettiva più probabile è che i club debbano pagare sui vari fronti fiscali e previdenziali il tre per cento di multa per accedere al meccanismo delle rate in 5 anni. Nelle ultime ore, il cosiddetto emendamento Lotito, che prevede appunto una rateizzazione a costo zero, ha provato a costruire una maggioranza bipartisan per rispondere all’emergenza. Ma il ministro dello sport Andrea Abodi, e il governo è con lui, non vuole sposare l’idea di quello che ritiene un privilegio per un settore.

Il testo del decreto legge aiuti quarter dovrà essere approvato entro il 18 di gennaio. Attualmente è alla commissione Bilancio (di cui Claudio Lotito è il vicepresidente) ed è qui che si giocherà la partita degli emendamenti. Prima bisognerà verificarne l’ammissibilità, poi si passerà alle eventuali votazioni e quindi il decreto sarà licenziato per i due passi parlamentari, prima al Senato e poi alla Camera (dove arriverà presumibilmente blindato e quindi senza possibilità di cambiamento per evitare la decadenza del decreto che deve essere convertito in legge entro 60 giorni).

Inoltre secondo la Lega Serie A, va semplificato il meccanismo autorizzativo della rateizzazione. Altrimenti, non pagando entro il 16 febbraio, si rischierebbero sanzioni penali e sportive. Per questo, fra le ipotesi si era anche ipotizzato una sorta di “scudo penale. Tuttavia tra calcio e Governo, comunque, nonostante le distanze, non c’è un clima da imminente rottura. Lo dice una serie di contatti, anche di natura tecnica, per giungere a una soluzione che possa comunque ridurre l’impatto della scadenza ormai alle porte. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.

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