2013
Berisha: “Giocare con la Lazio è fantastico”
Ha avuto l’occasione di mettersi in mostra in campo europeo e non se l’è lasciata sfuggire: Etrit Berisha, assieme all’esplosione di Keita, dà motivo per sorridere ai tanti tifosi laziali delusi dalle ultime prestazioni della squadra. Fenomenale nel mantenere il risultato sul 2-1 per i biancocelesti, reattivo e mai impreparato, il giovane portiere albanese ha dichiarato in un’intervista a PanoramaSport di aver ricevuto i complimenti del commissario tecnico della sua nazionale, Gianni De Biasi. “Ho ricevuto tantissimi messaggi al termine dell’incontro – ha confessato – ma il più bello di tutti è stato quello di De Biasi. Lui non è il tipo che si complimenta con i giocatori, per me ha fatto un’eccezione e questo mi ha gratificato”.
Di seguito le parole rilasciata dal numero uno biancoceleste all’indomani del successo europeo sui ciprioti dell’Apollon Limassol.
Cosa vuol dire giocare una partita con la Lazio?
“È fantastico. Sono contento della mia prestazione, ma soprattutto della vittoria in una partita fastidiosa perché la squadra veniva da un periodo non troppo buono”.
C’è qualcosa che ti ha sorpreso?
“Dal punto di vista del gioco niente in particolare. Naturalmente avrei voluto giocare la prima partita in uno stadio pieno. Non abbiamo potuto avere il sostegno dei tifosi per diversi motivi che non voglio approfondire con i media”.
Dopo la partita invece cosa ti ha colpito?
“La reazione delle persone, parenti e non, e dei media. E’ in questi momenti che ci si accorge della differenza tra un club piccolo e una squadra come la Lazio”.
Come valuti la tua prestazione?
“Ho fatto una buona gara”.
Com’è il tuo rapporto con gli altri albanesi della Lazio?
“Molto buono. Tare è il direttore sportivo, per cui non ho un contatto diretto con lui. Con Lorik (Cana, ndr) trascorro la maggior parte del mio tempo. Lui mi ha aiutato ad ambientarmi velocemente, mi ha reso tutto più semplice”.
E con Strakosha?
“Ci alleniamo insieme ogni giorno e abbiamo un ottimo rapporto. È un piacere lavorarci, vedo ottime potenzialità in lui. E’ un vero talento e mi piace molto come persona. È molto maturo per l’età che ha”.
In Svezia sei stato eletto come il portiere dell’anno, mentre alla Lazio hai aspettato tre mesi prima di esordire. Hai sofferto per questa attesa?
“Niente affatto. Sono in club prestigioso e sono orgoglioso di far parte di una grande squadra composta da ottimi giocatori. La panchina non è un problema per me. Sapevo fin dall’inizio che firmando con la Lazio avrei trovato uno tra i portieri più forti d’Europa, Marchetti. Nessuna sorpresa, ma sono pronto a giocare tutte le mie chance in futuro. È anche un incentivo per me, perché per competere per un posto da titolare con Marchetti significa dover tirar fuori tanta qualità. Mi batterò per incentivare le mie possibilità”.
Quant’è diversa la preparazione dei portieri rispetto a quella che facevi al Kalmar ?
“Molte cose sono diverse. Gli allenatori dei portieri qui sono molto più preparati e molto più ambiziosi rispetto a quelli del Kalmar”.
I media italiani hanno criticato duramente Lorik Cana per l’errore che ha causato il gol dell’Apollon Limassol. Credi sia stata solo colpa sua?
“I media cercano sempre di trovare un colpevole (ride, ndr). Tuttavia, la responsabilità è di tutta la squadra e non solo sua. Lorik (Cana, ndr) ha fatto una partita molto buona e si è sacrificato molto, soprattutto nel secondo tempo. Sul gol che abbiamo preso la responsabilità è di tutti, abbiamo abbassato il ritmo dopo il secondo gol e questo ha permesso all’Apollon di assediare la nostra metà campo”.