2013
Floccari come Kozak: bomber in Europa e problemi in Italia
“La calma è la virtù dei forti” recita un vecchio detto e di calma Sergio Floccari ne ha e come: malgrado abbia iniziato la stagione come vice di Miro Klose, si è visto scavalcato più volte anche dai giovani Perea e Keita. Nonostante ciò, la punta calabrese non ha perso la sua professionalità facendosi trovare pronto ogni qual volta chiamato in causa da mister Petkovic. Se in Italia fa fatica a trovare la via del gol (zero reti messe a segno in 336 minuti giocati), in Europa sono già 4 le volte in cui il suo nome è apparso sul tabellino dei marcatori. La sua presenza in mezzo al campo è sempre utile e mai banale. Sebbene sia il primo a pressare e a rincorrere gli avversari, davanti la porta non sembra mai stanco. I numeri sono da bomber di razza: 1 gol ogni 70 minuti che, se confrontanti con il cammino dello scorso anno sempre in Europa League, non possono che riportare alla mente Libor Kozak. L’attaccante ceco era stato fondamentale per la causa biancoceleste: i suoi gol, non solo avevano consentito alla Lazio di sfiorare la semifinale, ma lo avevano portato sul podio più alto della classifica dei cannonieri. 10 reti in 11 partite, niente male per uno che in campionato non era mai riuscito a bucare la rete avversaria. Stessa sorte sembra quella di Floccari: cecchino nella competizione europea e attaccante anonimo in Serie A. A causa di ciò, ha ricevuto anche dei sonori fischi nel match contro il Genoa da parte della Curva Nord stanca delle prestazioni poco incisive nel rettangolo verde. A questo punto al giocatore non resta che dimostrare il suo fiuto del gol anche in campionato per donare all’attacco biancoceleste gol che mancano da troppo tempo.