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Zazzaroni critica l’Italia: «Qualificazione che non ci fa onore»

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Ivan Zazzaroni, noto giornalista, ha criticato la qualificazione dell’Italia di Luciano Spalletti ad Euro 2024: le dichiarazioni

Ivan Zazzaroni, nel suo editoriale sul Corriere dello Sport, ha analizzato lo 0-0 dell’Italia contro l’Ucraina che ha dato la qualificazioni agli Europei agli azzurri.

PAROLE- «L’unico modo per andare avanti è andare avanti. Così è meno bello però. Dobbiamo essere onesti, evitando di elencare i tanti torti arbitrali che in passato ci hanno sottratto successi, titoli e danneggiato il fegato: nei secondi finali Gil Manzano ha fatto finta di non vedere il rigore che avrebbe permesso all’Ucraina di sfruttare una grande opportunità, l’assistente al Var era scappato un attimo in bagno (prostata infiammata, immagino) e insomma non c’è andata bene, ma benissimo. (Per un istante ho pensato a come avrebbe reagito Mourinho al posto di Rebrov: già, ma lui c’è passato qualche mese fa). Confesso che se alla vigilia della partita di Leverkusen Ceferin non avesse dichiarato ‘l’Italia deve qualificarsi all’Europeo 2024, altrimenti sarebbe un disastro’, oggi mi sentirei meglio. Un filo più leggero. Ma tant’è. Abbiamo fatto bene per un tempo, il primo, poi abbiamo subìto a tratti l’intraprendenza degli ucraini che avevano l’obbligo della vittoria. I minuti conclusivi sono stati di pura sofferenza, il fischio finale un autentico sollievo. Inutile – di più, fastidioso e colpevole ormai – ripetere le stesse cose da anni, dal momento che nessuno fa qualcosa per cambiare registro e crescere: e allora meglio provare a fare i conti con quelli che siamo diventati. Irrimediabilmente, temo. Prevalgano una volta tanto il realismo e la serietà soprattutto in chi giudica: abbiamo una nazionale che individualmente non è superiore all’Ucraina, ventiduesima nel ranking mondiale. Giocatori come Sudakov, il pallino non solo di Giuntoli, Dovbyk e Tsygankov, punti di forza del Girona rivelazione della Liga, e Mudryk, la passione di Ancelotti, oltre a Trubin e Zinchenko, valgono i nostri. E sono anche abituati a misurarsi con campionati di alto livello».

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