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Decreto Crescita, Lotito insiste: «Come farà il calcio ora?». Poi durissimo sul Governo
Claudio Lotito è tornato a parlare del Decreto Crescita, furia del Presidente della Lazio che attacca il governo senza mezze misure
Non ha usato giri di parole Claudio Lotito. Il patron della Lazio è intervenuto sul Decreto Crescita e la mancata proroga da parte del Governo. Ecco il suo Pensiero rilasciato a Il Foglio.
DECRETO CRESCITA – «Ma vi pare che se era una cosa che dovevo gestire io me ne andavo in montagna a dormire? Sapete come si dice: con Lotito risultato garantito. No, è un emendamento che è stato presentato da Adriano Galliani. Certo, io ero d’accordo, come qualsiasi persona di buonsenso».
CHI LA DEFINISCE UNA NOMINA IMMORALE – «Guardi, questa soluzione è demagogia pura. Come si farà adesso ad attrarre i giocatori migliori? Non è un problema del calcio, ma di tutto lo sport».
EFFETTI CALCIO ITALIANO – «Perché chi dice che così si rovinano i settori giovanili non capisce niente, come Umberto Calcagno (presidente dell’Associazione italiana calciatori). L’anno scorso abbiamo avuto tre squadre italiane finaliste nelle coppe europee. Da adesso in poi sarà molto più difficile essere competitivi. Spiegatemi voi come farà adesso, per esempio, la Roma a trattenere i Lukaku, i Mourinho, come fa a pagargli lo stipendio? Non è un problema solo del calcio, ma di tutto lo sport. Il basket italiano ha due squadre che possono competere per l’Eurolega. Ora si bloccherà tutto».
PARAFULMINE – «Cercate solo un parafulmine. Dopo il Covid ho solo chiesto risorse che spettavano ad altri settori. Anche sulla rottamazione delle scadenze: personalmente io che me ne faccio? Niente. Sono solo norme per cercare di essere meno discrezionali. Adesso lo stato, con l’addio agli sgravi, rinuncia a un gettito importante. Contenti loro».
ATTEGGIAMENTO GOVERNO – «Hanno preso la lettera scritta dal presidente della Lega Serie A, sottoscritta all’unanimità da tutte le squadre, e l’hanno buttata nel cestino».