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Conferenza stampa Sarri: le dichiarazioni post Udinese Lazio

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Conferenza stampa Sarri, le parole del tecnico biancoceleste nel post gara dopo la sfida giocata contro l’Udinese

Cosi Maurizio Sarri nella conferenza stampa post Udinese-Lazio.

VITTORIA – «Stavo solo pensando che la voglia di vincere non doveva portarci a esporre il fianco alle ripartenze dell’Udinese, stavo richiamando più volte Rovella per fargli tenere la posizione. L’Udinese ha molto più fisico di noi ma siamo riusciti a tenere botta, ho avuto l’impressione però, e non mi è piaciuto, che dopo l’1-0 non abbiamo voluto chiuderla e poteva essere pericoloso. Poi invece dopo l’1-1 l’atteggiamento è stato giusto».

MENTALITA’ – «La partita è stata figlia dell’entusiasmo e del lavoro di questi giorni, qualcosa è cambiato, poi il perchè è sempre difficile dirlo, ma voglio che questa sia la nostra mentalità definitiva. Con la Roma è sempre gara secca, indipendentemente da quello che c’è in palio».

SCOSSA DAL CLUB –
«Interventi della società ne ho visti a migliaia, qualcuno efficace altri rimbalzati, mi tengo il fatto che ci sia ora una mentalità più positiva. Eravamo in una situazione di negatività di pensiero che portava altra negatività, bisogna ragionare gara per gara e fare calcoli da marzo».

POSTO CHAMPIONS –
«Non so se siamo tornati in corsa, mi interessa che si prosegua su quella mentalità, poi non so se arriveremo lassù, ma intanto bisogna tenere questa mentalità confermando che siamo usciti dal momento buio, vedremo a fine stagione se sarà stato sufficiente o meno».

ZACCAGNI E ISAKSEN – «Posso dare delle impressioni del medico nel post partita, non sembrano cose preoccupanti nè per Isaksen nè per Zaccagni, ma in 72 ore non so dirti già ora se ci saranno. Immobile credo non ci sarà, Luis Alberto domani avrà un controllo, se domani lo supererà potrei portarlo ma chiaramente non sarà al top».

KAMADA – «Kamada nel momento in cui resta fa sempre comodo, poi per come si era messa la partita ed essendo ammonito ho optato per il cambio, però egoisticamente siamo contenti che non sia partito. Lui e un delegato della federazione giapponese ci avevano già anticipato che alcuni dei più esperti potevano restare a casa perchè volevano una squadra più giovane».

FELIPE ANDERSON – «Felipe è uno dei giocatori più talentuosi che abbiamo, non deve dimostrare nulla, chiaro che quando ha dei momenti no mi dispiace, ma se non li avesse sarebbe rimasto alla Lazio sei mesi».

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