Sarri a Mediaset: «Non partiamo favoriti ma daremo il massimo. Polemiche? Le faccio per un motivo» - Lazio News 24
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Sarri a Mediaset: «Non partiamo favoriti ma daremo il massimo. Polemiche? Le faccio per un motivo»

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Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, ha parlato alla vigilia della semifinale di Supercoppa Italiana contro l’Inter: le dichiarazioni

Intervenuto a Mediaset alla vigilia di Inter-Lazio, semifinale di Supercoppa Italiana, Maurizio Sarri ha dichiarato:

CONDIZIONI – «Siamo arrivati in aereo e con un viaggio anche abbastanza lungo. Ambizioni di fare il meglio che possiamo. Abbiamo un compito difficilissimo. Affrontiamo la squadra che sta dominando il calcio italiano che ha fatto anche finale di Champions, quindi tra le più forti in Europa. Possibilità di andare in finale non tantissime, ma bisogna giocare con cattiveria e determinazione».

PERCENTUALI – «Faccio fatica a dartele, ma se ti dovessi dare un numero a caso direi 3 su 4 sono per loro (75%, ndr). Però se abbiamo delle possibilità ce le dobbiamo giocare. Dobbiamo avere timore, ma non paura e dobbiamo crederci. Poi se sono più forti vinceranno, ma dovranno faticarsela».

PAREGGIO E POI RIGORI – «Io nella vita non ho mai firmato niente e non firmo niente. Mi gioco le mie possibilità, lo faccio al meglio e chiedo lo stesso ai giocatori. Stop. Poi accettiamo qualsiasi verdetto purché lo staff e i ragazzi abbiano tirato fuori il 100%».

MIGLIORAMENTI DELLA LAZIO – «Io sto avanti perché mi era piaciuta anche la Lazio che aveva perso con l’Inter perché abbiamo perso per degli errori. Gli errori si possono fare. La loro eccezionale caratura tecnica gli permette di fare meno errori di noi. La partita era stata fatta bene».

POLEMICHE – «Io sono sempre stato positivo. Non mi piacciono certe cose e le dico. Le dico perché forse sono uno dei pochi che vuole risolvere le cose e far tornare il calcio italiano al livello di una volta. Gli altri stanno zitti e accettano tutto. A me questo non sta bene. Il calcio italiano è stato uno dei più importanti del mondo per tantissimi anni e in certi momenti vederlo ridotto così per le strutture, per i terreni e per certe scelte a me dà noia, ma ciò detto nonè né un lamento né una polemica. Si tratta di un tentativo di innescare delle discussioni che ci possono far tornare a migliorare».

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