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Verso il derby, Delvecchio: «Quello tra Roma e Lazio è un’altra storia, Nesta? Laziale che mi soffriva di più»
Verso il derby, Delvecchio: «Quello tra Roma e Lazio è un’altra storia, Nesta? Laziale che mi soffriva di più» Le parole dell’ex attaccante giallorosso
Intervistato al AS Roma Podcast, l’ex attaccante giallorosso, Marco Delvecchio, ha parlato delle sue lunghe esperienze nei derby contro la Lazio:
RICORDI- «Derby? Non c’è paragone. Il derby di Milano lo senti quando arrivi allo stadio la domenica, ma il derby di Roma lo inizi già a vivere un mese prima del derby. Un’altra storia, altre tifoserie, altri sfottò, altri colori: è un derby sentito 10 volte di più rispetto a quello di Milano. Nove gol contro la Lazio? Bisogna avere anche un po’ di fortuna e io avevo la fortuna e la bravura nel segnare sempre nel derby. La sentivo come partita, era importante e tutti ci tenevano. Riuscivo a dare il meglio di me. Il primo che ho fatto nel derby ho detto ok, ho fatto gol al derby. Poi c’è stata una doppietta e un’altra doppietta. Da lì ho capito che il derby era cosa mia, gli altri gol sono venuti di conseguenza»
AVVERSARI- «Nesta era senza dubbio il laziale che mi soffriva di più, ma io soffrivo tantissimo Gottardi. Come caratteristiche era diverso da me. Nesta aveva un passo lungo ed era alto come me e mi trovavo a mio agio. Gottardi era velocissimo, quando me lo mettevano addosso avevo difficoltà. Io in progressione andavo più forte di lui, ma nei primi passi era molto reattivo»
GIOCARE UN DERBY «Il derby? Se rimani freddo rimani a giocarlo meglio. Bisogna avere quell’approccio positivo ma non troppo intenso. Lo affrontano in modo ‘come va va’, non me ne facevo una ragione di vita. Non ci pensavo troppo, sennò poi se ci pensi troppo ti levi tante energie. Cercavo ad avvicinarmi come se fosse una partita qualsiasi, però poi quando ero in campo cercavo di dare il massimo come sempre. Il segreto è cercare di viverlo un po’ spensierati per dare il meglio, De Rossi è un ragazzo nato a Roma e cresciuto qui, lo viveva con tanta attenzione come anche Totti. Ci pensavano anche troppo e magari non riuscivano ad esprimersi nel migliore dei modi. Daniele è cresciuto tantissimo, è maturato e saprà come affrontare il derby nel migliore dei modi e sono sicuro che lo farà benissimo»