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Lazio Women, Adami: «Non penso al futuro. Ecco cosa voglio fare con questa maglia»
Lazio Women, Adami: «Non penso al futuro. Ecco cosa voglio fare con questa maglia». Le parole della biancoceleste
Intervenuta ai microfoni di Be.Pi.Tv, Greta Adami ha parlato del suo futuro nella Lazio Women. Queste le sue parole:
PAROLE – «Sicuramente un bellissimo percorso di tutta la squadra. Quando sono arrivata la squadra era già prima in classifica, c’è stata una grande crescita. A livello personale, sono arrivata con dei problemini fisici e non è stato facile. Entrare a gennaio in una squadra nuova non è semplicissimo e il mister poi, ha uno stile di gioco ben preciso in cui devi entrare a 360° e capire tutto. Ho avuto un po’ di difficoltà in questo, un tipo di gioco completamente diverso. Ci ho messo qualche settimana a entrare. Però sto crescendo molto.
Finale di stagione, cosa mi aspetto? Abbiamo sicuramente una gran voglia di vincere e fare bene. Siamo state bravissime a non abbassare mai la tensione, a cercare di entrare in campo sempre con la giusta determinazione. Le ultime tre partite sono difficilissime. Adesso abbiamo la Ternana, sarà difficile. Loro sono una grande squadra con voglia di prenderci e superarci se possibile. Sappiamo che possiamo fare il nostro gioco. Come viviamo questa settimana? È stata particolare, abbiamo preparato quella di mercoledì in una giornata e in due giorni quella di domenica.
Se, visto il prestito, preferisco restare alla Lazio o tornare al Milan? Per ora mi piacerebbe vincere il campionato con la Lazio, al dopo non ci penso. Io sto pensando a impegnarmi al massimo. Giocare in B? È stato un po’ difficile, sono arrivata in A che avevo 19 anni. Avevo fato esperienza prima in A2. In questi anni si sa quanto sia cambiato il calcio femminile, ma devo dire che il livello è alto anche in B. Avevo voglia di stimoli e ho scelto questa società, sono contenta. Pensavo di trovare un livello più basso e invece no, sono contenta di questo. Quando sono arrivata a Firenze non esistevano squadre professionistiche, ci allenavamo la sera e non avevamo tutte queste persone dello staff che ci seguono.
Nazionale? È il sogno di qualsiasi bambino, un grande orgoglio. Ho avuto la possibilità di indossare la maglia della Nazionale per qualche anno, mi sarebbe piaciuto andare al Mondiale ma non è stato possibile. Ci sono bei ricordi. Impari tantissime cose, è un’emozione scendere in campo con la maglia della Nazionale e sentire l’inno. Se, a livello di staff, ha la stessa organizzazione del club? A livello di staff, dipende dalla società in cui ti trovi, però ci sono sempre i dottori e fisioterapisti. Per il resto però ci siamo.
Se le prime quattro di questa Serie B possono stare in A? La Serie A di quest’anno è più equilibrata, si è livellata. Penso che sia un buon livello delle prime quattro nel nostro campionato, quindi direi di si. Come sono cresciute loro, cresceremo anche noi.
Come mi hanno accolto i tifosi? Bene, mi hanno fatto anche uno striscione. È stato molto bello.
Il calcio è cambiato tantissimo, a livello personale me ne sono resa conto sia alla Fiorentina, sia al Milan. Anche le straniere si sono avvicinate al calcio femminile, quando ero alla fiorentina ce ne stavano veramente poche. Quanto ha inciso il loro arrivo? All’estero era più sviluppato il calcio femminile, hanno portato esperienza. Hanno un approccio diverso, anche da questo abbiamo imparato qualcosa.
Centrocampo a due o a tre? Preferisco quello a tre, ma mi piacciono entrambi».