Campionato
Lazio, Cherubini: «Il merito di questa squadra è da divere equamente tra società, tecnico e calciatori»
Le parole di Marco Cherubini sul Corriere della Sera sul momento della Lazio: «Determinata, efficace, “giochista”, ma anche pratica»
In un lungo editoriale sull’edizione romana Corriere della Sera, Marco Cherubini ha parlato del momento particolarmente brillante della Lazio, cercando di ridistribuire i meriti tra società, tecnico e calciatori in parti uguali. Di seguito le sue parole.
PAROLE – «Provate a prenderla. Determinata, efficace, «giochista», ma anche pratica nel chiudersi e difendersi con ordine, sapendo soffrire in modo coeso. Forte nella sua totalità, eppure in grado al tempo stesso di esaltarsi coi singoli. Senza limiti alla propria ambizione, potente e leggera, con la testa sgombra e l’entusiasmo al diapason. Il profilo della Lazio in questo autunno di record e soddisfazioni, è variegato. Si fa fatica a fissare un singolo aspetto per raccontare quella, che insieme al Liverpool, è la migliore squadra europea per rendimento e, al tempo stesso, saldamente al terzo posto in classifica in serie A, perfettamente in linea con l’ambizioso traguardo di riconquistare la Champions. Come le ragioni della crisi che attanaglia l’altra squadra della Capitale amplificandone le tribolazioni, anche queste gioie devono essere divise in parti uguali. La società. D’accordo, il presidente Lotito (ricordate? Liberaci dal Male) è inviso ad una parte della tifoseria. Ma nessuno – che abbia onestà intellettuale – può non essere d’accordo: la rifondazione della squadra è stata un capolavoro. Baroni e Nuno Tavares bastano da soli a spegnere qualsiasi chiacchera: il mercato della Lazio è stato brillantissimo. Il primo nome introduce l’aspetto chiave di questo Rinascimento biancoceleste. Alla prima occasione importante, il tecnico fiorentino ha stupito tutti. Saggio nelle dichiarazioni, empatico con lo spogliatoio, umile nel non fissare un solo schema, ma capace di adattare la squadra alle varie esigenze. Appresso a lui, la squadra. Rovella è tornato sui livelli da Nazionale, Castellanos una punta efficace e generosa, Guendouzi e Vecino due colonne della mediana, e anche la difesa – non sempre irreprensibile – ha imparato via via a saper soffrire. La scoperta di Tavares è di quelle che fanno la storia di una stagione. Ma sarebbe un torto non nominare tutti. Valga come esempio, Pedro: un campione che con Baroni ha riacceso il fuoco dentro. Centravanti, esterno, «falso nueve», a volte anche terzino. A 37 anni la pietra angolare a Formello. Viene da chiedersi: dove sono i difetti? Ci sono, ovvio, ma questa Lazio li nasconde bene. E ora, prima della sosta, è chiamata ad una prova più difficile della trasferta di Monza: reggere botta a questa sbornia di complimenti e passione che la circonda. Se ci riesce – come dice giustamente Baroni – sarà divertente non porsi limiti».