2013
Fatti di Varsavia, anche i Radicali dalla parte dei biancocelesti
Riportiamo di seguito la lettera, a firma della Segreteria dei Radicali, che la stessa formazione politica ha indirizzato ai tifosi della Lazio invitandoli alla loro Marcia di Natale per la giustizia e la libertà.
“Cari tifosi della S.S. Lazio, cara Curva Nord,
è forse inconsueto per il segretario di un movimento politico scrivere una lettera ad un gruppo di tifosi di calcio, in un momento poi in cui dal calcio e dalla politica arrivano segnali per lo più scoraggianti che rischiano di disamorare ciascuno di noi.
Il motivo che mi spinge a scrivervi è un vostro striscione esposto in curva durante la partita Lazio-Cogliari. Il vostro striscione recitava: “PER I DETENUTI LIBERTÀ – CARCERI ITALIANE = LAGER DEL 2000”. Come sapete noi Radicali da tanti anni ci stiamo battendo per il rispetto della dignità umana e della legalità negli istituti penitenziari, per una giustizia più “giusta”, per processi che non durino in media 10 anni come adesso, contro prescrizioni di massa (vere amnistie per chi può permettersi un buon avvocato) che chiudono i processi senza alcuna giustizia.
È per questo che vi scrivo come segretaria di Radicali Italiani, per invitare ciascuno di voi e la Curva Nord in quanto tale, alla Marcia di Natale per l’amnistia la giustizia e la libertà, che si terrà il 25 dicembre a Roma.
Una iniziativa lanciata da Marco Pannella, Don Antonio Mazzi, Don Ciotti e tante altre personalità provenienti dalle storie politiche, culturali e religiose più diverse, unite insieme per chiedere un provvedimento di clemenza, l’unico che immediatamente realizzerebbe quanto ci viene chiesto da norme e condanne europee.
In conclusione voglio aggiungere un invito in particolare. Credo che sarebbe significativo se nel giorno di Natale a marciare da San Pietro a Palazzo Chigi, fossero presenti anche quei tifosi che hanno passato quello che sappiamo in terra polacca. Alcuni di voi come me lo sanno bene: le carceri italiane non hanno nulla da invidiare a quelle polacche per la condizione vergognosa in cui sono costretti a vivere non solo i detenuti ma tutti gli operatori e volontari.
Insomma vi aspettiamo, aspettiamo una vostra risposta, per passare insieme un Natale di festa e di lotta nonviolenta che sappia smuovere le coscienze sopite. Mi pare che con i vostri striscioni avete dimostrato di essere vigili e i recenti avvenimenti in terra straniera vi hanno fatto avvicinare a questa realtà dimenticata, ma che ci riguarda tutte e tutti, riguarda infatti milioni di italiani che hanno a che fare ogni giorno con questa giustizia fuorilegge, pluricondannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”.
Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani
Irene Testa, Segretaria de il Detenuto ignoto