2013
Reja-Lazio e quell’addio che fu più un ‘arrivederci’
Quando Reja nel maggio 2012 decise di non proseguire la sua avventura sulla panchina della Lazio, ci fu chi esultò perchè non apprezzava il suo gioco ritenendolo troppo difensivo, e al tempo stesso un gran numero di persone dispiaciute dall’addio del tecnico (ma soprattutto dell’uomo), in primis la società Lazio e i giocatori. Come riporta Il Corriere dello Sport, questa è la lettera che scrisse Lotito a Reja una volta comunicata la sua intenzione di lasciare Roma:
“Caro Mister, pur rispettando la sua decisione di cessare la collaborazione con la Lazio, non posso non rappresentarle il sincero dispiacere con il quale io personalmente, la società, i calciatori, abbiamo appreso la notizia. La sua conduzione tecnica ha portato la squadra, in questi due anni, a raggiungere risultati importanti, ed ha avuto il merito di creare un gruppo solido e coeso, grazie alla personalità acquisita… La Lazio le è grata per quanto ha fatto e per gli insegnamenti dei quali farà tesoro; sappia che le porte di Formello saranno, per lei, sempre aperte, nella certezza che questo gruppo rimarrà nel suo cuore come simbolo di uno dei momenti più alti della sua carriera. Con affetto e stima”.
“Le porte di Formello sono sempre aperte per lei”, non una frase di circostanza dunque, ma una porta lasciata socchiusa. Edi non se n’è mai andato, rieccolo qui, per portare la nave dalle acque burrascose in un porto sicuro. La firma dovrebbe arrivare oggi, non appena Lotito e Reja riusciranno a incontrarsi di persona. Il contratto prevederà un accordo per 6 mesi, in cui ci sarebbe un’opzione per la prossima stagione (legato al raggiungimento di obiettivi come un piazzamento europeo).