2014
Mi ritorni in mente: il Reja-bis dalla A alla Z
Lunedì si siederà ancora una volta, come 19 mesi fa, sulla panchina dell’Olimpico. Con il calcio di inizio comincerà ufficialmente la sua seconda avventura in biancoceleste. Sperando che la Befana porti solo dolci e niente carbone, divertiamoci ad analizzare il ritorno di Reja con le 21 lettere dell’alfabeto!
A come “Ancora”. Come un anno e mezzo fa, ancora una volta toccherà al tecnico goriziano far rialzare la testa alla squadra laziale. Lotito e Tare credono in lui, i tifosi anche. Mai come questa volta il ritorno al passato sembra essere stata la decisione giusta.
B come Bollini. Il tecnico campione d’Italia con la Lazio Primavera, ha ora la grande opportunità di entrare a far parte del mondo dei “grandi”. Il suo ruolo sarà quello di aiutare Reja in questa sua seconda avventura biancoceleste. Dopo aver lanciato tanti ragazzi, dovrà rilanciare la Lazio in alto.
C come catenaccio. Sebbene il calcio di Reja non sia proprio spettacolare sotto il punto di vista offensivo e tecnico il catenaccio ha (quasi) sempre portato buoni risultati. E in questo periodo di buoni risultati la Lazio ne ha proprio bisogno.
D come Dias. Il calciatore brasiliano è stato letteralmente scansato da Petkovic che ha visto in lui un giocatore inutile alla causa biancoceleste. Reja con la coppia Dias-Biava ha invece costruito le sue fortune. Sebbene l’età non sia più quella di 2 anni fa, siamo sicuri che Reja saprà dare nuove motivazioni al difensore.
E come entusiasmo. Il 2013 di entusiasmo ne ha portato, togliendo la vittoria della Coppa Italia, davvero poco. Reja, invece dovrà riportare in casa Lazio anche questo. Se chi ben comincia è a metà dell’opera, l’aprire le porte di Formello ha sicuramente spianato la strada.
F come “fame”. La squadra, dopo la vittoria della Coppa Italia, è stata più volte criticata di aver perso fame ed agonismo. Il nuovo tecnico e Bollini dovranno lavorare oltre che sulle gambe anche sulla testa dei giocatori. “Mens sana in corpore sano” dovrà essere lo slogan per ricominciare a vincere e a lottare.
G come giovani. Petkovic li ha lanciati, a Reja ora sta il compito di consacrarli. Aiutato da mister Bollini, uno che di giovani se ne intende eccome, il mister dovrà aiutare queste piccole aquile a crescere. In casa Lazio di linfa nuova ce ne sta, ora è necessario saperla gestire.
H come Hernanes. Il suo inizio stagione è stato a dir poco sconvolgente. Pochissimi spunti di classe, troppe volte nell’anonimato. Toccherà al tecnico goriziano riportare Hernanes ad essere il giocatore devastante ammirato in questi anni alla Lazio.
I come Inter. La stagione di Reja si apre proprio come si era chiusa 19 mesi fa. Chiamatelo destino, chiamatelo fato, chiamatelo come volete, l’importante è che Reja si ripresenti all’Olimpico proprio come l’aveva salutato. Vincendo.
L come Lotito. Gli ha ridato in mano le chiavi dello spogliatoio biancoceleste, ora deve aiutarlo nel difficile compito che gli ha affidato. Per fare questo anche lui dovrà fare uno sforzo. Tirare fuori qualche soldo ed assecondare le richieste del mister.
M come Marchetti. La rinascita della Lazio passa anche per la sua. Con Reja si era esaltato, con Petkovic solo in parte. L’allenatore goriziano sa che ritrovare Marchetti significa ritrovare punti, il portiere sa che ritrovando se stesso può trovare un posto in Brasile. I presupposti della rinascita ci sono.
N come Nord. Non il punto cardinale, Curva Nord. I tifosi della Lazio si aspettano grandi cose, sono convinti (o almeno la maggioranza) che la scelte di Lotito sia stata quella giusta. Anche da loro passerà la svolta. Essere fischiati o applauditi fa la differenza.
O come Olimpico. La Lazio in casa è (o almeno è stata) una delle squadre che costruisce maggiormente la sua classifica. In questi ultimi mesi anche tra le mura amiche sono mancate le vittorie. Reja deve invertire la rotta, vincere davanti al proprio pubblico sarà una pedina fondamentale.
P come punti. In questa prima parte di stagione, la Lazio ha ottenuto solamente 20 punti. Troppi pochi per una squadra che due stagioni fa lottava per la Champions League. Reja aveva concluso il suo ultimo campionato biancoceleste con 62 punti, ripetersi sarà impossibile, avvicinarsi no.
Q come qualità, oppure come quantità. Scegliete voi. L’importante è che la Lazio di Reja con una o con l’altra porti a casa i risultati sperati. Ovviamente con entrambe è meglio.
R come ritorno. Lui è tornato, con lui devono ritornare i punti, le vittorie, l’entusiasmo, Ledesma, Biava, Dias, Klose, Hernanes. E’ una sorta di R come riassunto, riassunto di queste righe.
S come salvezza. L’obiettivo prefissato dalla Lazio dopo un inizio di stagione pessimo è questo. Nonostante ciò, la squadra e Reja dovranno almeno provare a scalare la classifica per conquistarsi un posto in Europa. Per cui, S (anche) come scalata.
T come trasferte. In un anno solare, Petkovic nelle mura nemiche ha collezionato, almeno in Serie A, solamente un vittoria. La Lazio e Reja per iniziare a sognare devono prima sfatare questo tabù.
U come unione. Il tecnico goriziano prima di tornare sulla panchina della Lazio ha sentito tutta la vecchia guardia, ha percepito la loro stima e ha deciso di tornare. Una volta tornato ha ascoltato anche i nuovi, i giovani. Per vincere sa che bisogna unire le forze. “Uniti si vince” e al patto non deve mancare nessuno. Nemmeno i tifosi.
V come vittorie. Parola che in casa Lazio sembra da qualche tempo sconosciuta. Reja ha il difficile compito di riportare la Lazio a vincere. Sia in casa sia in trasferta.
Z come zio Edy. E’ così che spesso viene rinominato il tecnico biancoceleste. L’affetto non gli manca: Lotito e Tare si fidano di lui ciecamente, il popolo laziale lo conosce e ci crede. Ora a zio Edy non resta che ripagare questa fiducia con i risultati.
Benedetta Orefice – Lazionews24.com