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2014

Lazio, la rinascita nel nome di Reja

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E’arrivato, anzi tornato, sulla panchina biancoceleste in un momento sicuramente difficile per la Lazio. E nelle prime tre gare, ha raccolto due vittorie  e un pareggio; insomma, un “inizio” niente male per Edy Reja . Come scrive Il Messaggero, Serviva una scossa, c’è nei risultati. E non può essere solo fortuna: “Non meritavamo di vincere col Parma“, l’ammissione del tecnico. Leale e lucido, perché in fondo mentirebbe a se stesso. Però Edy sorride di gusto: senza questi fondamentali risultati, non può rinascere la sua Lazio. Benvenuta la pioggia di punti di sutura a chiudere le ferite della testa: le gambe non volano, ma finalmente nemmeno tremano.

CONCRETEZZA La paura fa un gol vittoria al novantunesimo: la Lazio raccoglie e stamattina già lavora per sbloccarsi prima. Ieri Reja visionava nella sua casa-albergo le partite dell’Udinese, che gli strappò due volte la Champions: ironia del destino, al Friuli si punta a un trionfo in trasferta dopo oltre otto mesi. Più che un salvagente, Reja sembra un’acquasantiera. Bagna la Lazio e la classifica si rialza. Benedice Perea, Brayan lo ripaga con una doppietta in due tempi: lui, “Coco” di Petkovic, che un paio di gol li aveva fatti in quattro mesi. Edy rielegge la sua coppia vintage in difesa, Biava e Dias resuscitano: zero reti subite con loro, una con l’esperimento Novaretti-Ciani in Coppa Italia. La Lazio ne aveva incassate 9 negli ultimi quattro “dominii” di Vlado in panchina. E’ più dolce naufragare nella concretezza imperiale delle rughe del 68enne Reja. Stakanovista da sempre, proletario del pallone, il “vecchio” Edy è iscritto al sindacato dei tecnici della normalità. Nel calcio non c’è nulla da inventare, semmai da scoprire.

CONSERVATORE Gioca sui dualismi, l’ultimo Reja è meno conservatore. Vlado ha fallito l’integrazione di nuovi e senatori, chissà che Edy non ci riesca. Una volta gli si contestava la gestione dei giovani: col Parma ha insistito con Felipe Anderson e forse lo ha sbloccato. Ha rilanciato l’impertinente Cavanda. Il “pupillo” Gonzalez rischia il posto a Udine per uno straripante Onazi. Berisha può restare fra i pali, se Marchetti – uomo del mister – non sarà al 100%. Il merito farà la formazione, gli uomini e i loro ruoli decideranno il modulo. Il mister ha ristabilito una sicurezza tattica col 4-5-1, ma non ne resterà schiavo: se arriverà il promesso sposo Quagliarella, possibile matrimonio col 4-4-2 o col 3-5-2. Che taglierebbero Hernanes, non a caso sul mercato: ha divorziato con la trequarti.

 

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