Klose: "Soddisfatto di aver scelto la Lazio. Il futuro? La mia famiglia ha un ruolo determinante" - Lazio News 24
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2014

Klose: “Soddisfatto di aver scelto la Lazio. Il futuro? La mia famiglia ha un ruolo determinante”

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Miroslav Klose è stato intervistato dall’emittente tedesca sport1, fresco della vittoria ottenuta dalla Lazio in casa dell’Udinese. Oltre alla partita di ieri, l’attaccante ha parlato della sua scelta di vestire la maglia biancoceleste, del Mondiale e del proprio futuro.

Ieri una vittoria importante per la Lazio a Udine. Dopo gli infortuni d’inizio stagione, come stai?

Sono di nuovo in forma. Ho ancora bisogno di giocare alcune partite, ma mi sento bene. Il successo ottenuto ieri è stato molto importante per tutta la squadra, siamo riusciti a recuperare il risultato due volte nononostante l’inferiorità numerica”.

Per te è il terzo anno nella Lazio. È stata la scelta giusta?

“Assolutamente si, è stata la decisione giusta venire qui in Italia, anche per la mia famiglia. È andato tutto come speravo. Sono molto soddisfatto sia dal punto di vista della mia carriera calcistica, sia per quanto riguarda la mia vita privata. I miei figli poi, parlano un italiano perfetto. Venire qui è stato una scelta azzeccata, il mio tempo al Bayern era finito”.

Il Mondiale in Brasile è vicino. Sei emozionato?

“Sono un giocatore esperto, e naturalmente sono felice di poter partecipare per la quarta volta ad un Mondiale”.

Per la tua professionalità, ti ritieni un modello da seguire?

Non saprei. Posso dire che sono sempre stato molto disciplinato nella mia carriera. Ho sempre svolto i compiti ricevuti dai miei allenatori, mi sono allenato duramente e ho seguito una dieta precisa. Un professionista deve saper rinunciare a molte cose. Io sono un tipo testardo, adesso sto vedendo i risultati di tutti gli sforzi fatti. Posso ancora giocare a calcio senza tanti problemi fisici. Ho notato però che dopo le partite il recupero non è così veloce come quando avevo 23 anni (ride, ndr).

Sei atteso come uno dei protagonisti del prossimo Mondiale. Questo ruolo cosa significa per te?

“Tutta la squadra deve essere protagonista, non solo io. Accetto senza problemi la pressione, me ne faccio carico tranquillamente. Farò tutto il possibile per arrivare in forma al Mondiale e dare un contributo all’allenatore. È importante che Loew abbia tutta la squadra al completo”. 

Il record di gol segnati nella fase finale della competizione vedeRonaldo è in testa a quota 15, tu sei a 14, è un tuo obiettivo superarlo?

“E’ certamente uno dei miei obiettivi ed un grande incentivo. È un traguardo importante, ma sarà ancor più fondamentale quello che riuscità a fare la squadra. So che abbiamo buone chance di vincere, giochiamo un bel calcio e siamo una bella squadra”. 

Joachim Löw tiene molto a voi giocatori. Il rapporto è diventato più intimo tra allenatore e giocatore?

Non proprio. E’ importante che un allenatore abbia un buon feeling con i suoi giocatori, e a lui devo tanto. A me personsalmente dà serenità e tranquillità per poter recuperare la forma migliore. Anche se alla fine sono io che mi critico, perchè so che posso fare di più”.

Come sei cambiato in tutti questi anni di dura attività calcistica?

“L’importante è non cambiare il carattere, ho sempre cercato di essere me stesso. Tutte le esperienze nei vari club, negli Europei, nei Mondiali mi hanno portato ad essere un buon giocatore. Al Werder con Thomas Schaaf ero il cardine della squadra, al Bayern con Ottmar Hitzfeld ho imparato molto. Come attaccante non bisogna mai essere soddisfatti. Questa mentalità mi ha sempre aiutato, anche perchè ho avuto il desiderio di imparare molto. Chi ha la volontà può farcela”.

Pensi che la giovane generazione di oggi può diventare grande?

“Questa generazione (della Nazionale, ndr) è molto più forte di quanto lo fossi io alla loro età. I ragazzi oggi diventano professionisti molto giovani e ottengono presenze in maniera regolare”.

Non esiste il pericolo che un giovane giocatore emerga tardi oggi?

Iniziare a competere all’età di 30 anni nel calcio quando altri hanno iniziato prima è difficile. Io ho iniziato quando avevo 19-20 anni, e non ho mai frequentato scuole calcio da piccolo. Ho iniziato subito al Kaiserslautern come professionista e sono ancora oggi orgoglioso di questo”.

Il tuo contratto con la Lazio terminerà in estate. Gli Stati Uniti sono ancora un obiettivo?

“Tutto è ancora aperto decidere, cosa che farò insieme alla mia famiglia. Gli Sati Uniti sarebbero comunque un’ipotesi interessante, ma è stato scritto che andrò in Inghilterra o in Spagna. Resta il fatto che la mia famiglia ha un ruolo determinante nella scelta”.

Si è sempre parlato anche di una tua fine di carriera al Kaiserslautern:

“Il Kaiserslautern è un atto d’amore per me. Quando ero lontano ho detto che immaginavo un mio ritorno a qualunque costo. Attualmente però non è un ipotesi concreta, ma nel calcio non c’è niente da escludere”.

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