2014
Lazio, non prendere Anelka: ecco i motivi per cui il francese non è l’attaccante giusto
Il mercato della Lazio entra nel vivo. Floccari è ad un passo dal Sassuolo, il sì definitivo di Lotito però non arriverà finchè la Lazio non avrà messo le mani sul sostituto dell’attaccante calabrese. Impossibile per Reja poter continuare questo finale di campionato con i soli Miro Klose e Brayan Perea. E così, tra i tanti nomi accostati ai biancocelesti, è spuntata forte la candidatura di Nicolas Anelka. Ma cosa se ne può fare la Lazio di un attaccante del genere?
SAHA INSEGNA – Un anno esatto fa, Tare per correre ai ripari dopo l’infortunio di Klose, pescò dal mercato degli svincolati l’ex United. Ma Saha a Roma fu solamente una brutta copia del giocatore che era: zero gol all’attivo e nessuna prestazione degna di nota. Per quanto riguarda Anelka, il timore che possa fare la stessa fine del suo connazionale, è alimentato dal fatto che l’anno scorso il 34enne fu acquistato dalla Juventus e non lasciò assolutamente il segno, collezionando solamente due presenze e nessun gol.
ANTISEMITISMO – Si sa, l’Europa, ahinoi, guarda la tifoseria laziale come gruppo di destra e razzista. La società si sta impegnando per levare questa brutta etichetta dal proprio tifo, ed anche la Nord vuole scrollarsi di dosso questa brutta immagine. Giusto, ma cosa c’entra Anelka? Il giocatore è al centro della bufera per un’esultanza antisemita (copiata ad un comico francese, ndr) che gli è costata ben cinque giornate di squalifica: il suo acquisto di certo non migliorerebbe la posizione della società romana in ottica razzismo.
5 GOL IN DUE ANNI – Le statistiche parlano chiaro: ha segnato solamente 5 gol negli ultimi due anni, di cui 3 in Cina, che di certo hanno una valenza minore. Inoltre, il francese non ha sicuramente un caratterino docile: nel 2010, durante l’intervallo di Francia-Messico valevole per il Mondiale del 2010, ha insultato pesantemente il ct Domenech, rimediando una squalifica dalla Federazione Transalpina di ben 18 giornate.
ALTRI NOMI – E’ evidente che se andasse in porto questo passaggio di consegne nel reparto offensivo biancoceleste, la Lazio si ritroverebbe indebolita. Per questo, e per gli altri motivi sopraelencati, sarebbe meglio puntare su altri nomi. Se Quagliarella rimane un sogno impossibile, che si viri su ragazzi che stanno facendo già bene nel campionato italiano, non su gente come Anelka…